martedì 25 ottobre 2011

Pur riconoscendo che la Morte appartiene alla Vita in quanto sua naturale conclusione, se di essa non si recepisce in pieno l'accettazione cristiana che la vuole inizio di una nuova Vita... quella vera, risulta ben difficile accoglierla se non proprio come la Nascita, almeno naturalmente... con serenità.
Quando arriva poi inaspettata e prematura, non importa neanche il modo... essa appare... è... nel pensar comune... un'ingiustizia. Muore un giovane... e Tutti si chiedono... perchè? Se lo chiedono soprattutto di quel figlio i genitori che sentono di "essere sopravvissuti" a lui ingiustamente... di avergli quasi usurpato un posto sulla Terra... un posto che gli spettava di diritto. Per quella perdita... il dolore? Incommensurabile... E ancora... il vuoto? Incolmabile. Il Tempo passa... passerà e sanerà le ferite ma non riuscirà a cancellarne il ricordo... quello mai.
Non può comprendere pienamente chi non è passato per un'esperienza del genere... Perdere un figlio è certamente la peggiore in assoluto.
Io la vissi di riflesso... poco più che undicenne... attraverso quella di mia madre quando perse una figlia di otto anni. Il dolore la sorprese... ne restò annichilita... non riuscì a darle neppure un ultimo bacio.
Ricordo... quella mattina del sabato che precedeva la domenica delle Palme... quando arrivò la telefonata... i miei genitori che s'abbracciavano piangendo... noi altri quattro... bambini che guardavano senza capire o capendo solo che forse da quel giorno molte cose sarebbero cambiate. Poi... tutte le tapparelle della casa abbassate perchè fosse buio in quel mattino all'improvviso senza sole. E... il freddo, tanto freddo per la mamma... in silenzio davanti ad una stufa...
Sono passati davvero tanti anni ... oggi anche mia madre non c'è più... ma in me rimane vivo il ricordo di quel "suo" dolore... unico... immenso che non poteva avere eguali per lei... come non poteva essere uguale per noi altri. Posso solo dire che da quel momento cominciò piano piano a morire dentro... ad entrare in un'agonia durata quarant'anni. Aveva ripreso a sorridere... ad essere la mamma di sempre... dolce e gioiosa, ma... come lei diceva... quando ci guardava giocare o a tavola mangiare... "... c'è sempre un posto vuoto..."

6 commenti:

  1. Cara Mary questo io vedo negli occhi delle due mamme che ti scrivevo ieri.Sorridono si ancora ma in quegli occhi vedi solo tanto dolore e una con la quale ho più confidenza ancora oggi mi chiede ma perchè? ma perchè ?E in questa stagione la vedi indossare i maglioni che sono stati di suo figlio.
    Un abbraccio grandissimo cara Mary
    Pinuccia

    RispondiElimina
  2. il Tuo vissuto di molti anni fà è comune a molte madri purtroppo Amica Cara...ad Esse corre il mio pensiero...la giovane Vita stroncata ha lasciato un vuoto in quella casa incolmabile...un luogo comune dire "la Vita continua"...ma è un'esistenza in "assenza"...quasi sopravvivenza...un abbraccio Mary...con l'augurio di un sereno divenire..
    dandelìon

    RispondiElimina
  3. Ciao Mary. Passavo di qui e mi sono fermata per un saluto...ah i ricordi!!! Baci

    RispondiElimina
  4. In reparto ho conosciuto una mamma che ogni volta che viene per la chemio indossa qualcosa che è appartenuta a sua figlia che non c'è più... Lei dice di sentirla così... vicina... più vicina che se fosse ancora in vita.
    Le credo perchè l'Amore di una mamma è capace di grandi cose... di Magia...
    Bacio grandissimo... amica mia,
    Mary

    RispondiElimina
  5. Sì... mia carissima... è un continuare a... vivere facendosi forza... violentando se stesso che vorrebbe lasciarsi andare. Tuttavia... è giusto così... per dare un'altra possibilità alla Vita in senso lato e renderle così omaggio.
    Un grazie di cuore... un raggio di Luce a Te... amica dolce.
    Mary

    RispondiElimina
  6. Tanti baci anche a Te... Maria cara, e... sempre GRAZIE!
    Mary

    RispondiElimina