venerdì 25 settembre 2020

IL SEME DELL'AUTOSTIMA


L'Autostima non è un bene in dotazione, la si costruisce passo dopo passo, sin dai primi giorni di vita e ha a che fare, soprattutto con il rapporto che i genitori riescono a instaurare con il proprio piccolo, con la loro capacità di infondergli sicurezza e fiducia in se stesso e negli altri.
Un bambino si basa solo su criteri esterni per confermare il proprio valore. Si aspetta che siano le persone più vicine, genitori, nonni, insegnanti a dimostrare amore e approvazione, vivendo così una totale dipendenza.
Con gli anni e in modo graduale prende consapevolezza di ciò che è, di cosa gli piace fare, e delle peculiarità che lo differenziano dagli altri.
Ognuno è unico e irripetibile, con talenti più o meno comprovati.
Un talento si manifesta naturalmente così, come una passione, da subito ed è quasi "prodigio", ma quanti vanno in crisi perché credono di non valere nulla, non avendo modo di confrontarsi, mettersi alla prova...?
Benedetta autostima, va coltivata è vero, ma occorre pure che qualcuno il seme l'abbia posto, protetto... accarezzato.
Racconto un po' di me, visto che ho attribuito alla scarsa autostima di un tempo l'interruzione degli studi universitari.
Diligente e studiosa con ottimi risultati fino all'ultimo anno di liceo, quando portavo a casa un bel voto forse mi avrebbe fatto bene qualche elogio in più, invece andavo avanti da sola, vivendo di rendita.
Secondo il pensiero di mio padre, ogni volta facevo appena la metà del mio dovere.
Così cercai di fare in fretta l'altra metà, concludere, ma senza luce, calore mi persi nell'errata convinzione che mai sarei diventata ad "alto fusto".
Il resto è noto, come lo è altrettanto che sono qui, e dopo tante occasioni perse e inutile sofferenza, ho compreso che avrei dovuto ad un certo punto rendermi autonoma dal modello paterno.
Lui ed io, legati da un immenso affetto, intelligenza simile ma diversi in quanto a personalità e "talenti".
L'immagine può contenere: pianta, natura e spazio all'aperto




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