Credo nella condivisione in senso lato, e in quest'ottica e per un'utile finalità trovo utilissimi i social. Mi piace raccontare di me, delle emozioni e delle mie giornate, non banalità ché di queste dovremmo liberarci già nel mondo reale, ma spunti per vivere al meglio il proprio quotidiano, sia questo giusto, semplice e lineare, come pure sbagliato, difficile, contorto. I temi sono elementari, i soggetti siamo Noi stessi.
Un esempio...?
Mio marito ed io, 12 Settembre... una festa in comune, siamo partiti da lì, poi ognuno coi propri interessi ed idee, e nonostante questo ci siamo incontrati sempre a metà strada.
Diversi tanto diversi da non credere sia possibile un'unione così... perfetta.
È che ci accettiamo senza sopportarci, andiamo avanti come tasselli di diversa grandezza ma ad esatto incastro.
Va bene per Lui e per me va bene lo stesso, perché ciò che ci unisce è altro.
Sono sicura di questo, lo so da sempre, non possono esserci dubbi di sorta. Siamo diversi, ma siamo insieme come le due tazze con cui facciamo colazione al mattino... grande per Lui, piccola per me.
Qualche tempo fa, non so come né perché, la mia vena poetica prese una devianza, e fece venir fuori una filastrocca, un componimento quasi per bambini, una cosina divertente con un fondo di grande verità...
LA FILASTROCCA DELLA COPPIA PERFETTA
Si sposarono per allegria due difettati difettosi che amavano i loro difetti alla follia.
Un giorno pensarono di scambiarseli,
così che annullandosi a vicenda, loro potessero essere senza difetti. Assolutamente perfetti.
Ma perdendosi per la via, persa fu pure l'allegria.
Passò il tempo, e un dì per caso quasi alla fine della via la ritrovarono.
Continuò così la loro vita nell'ultima parte della via.
Due difettati difettosi sempre dell'allegria in compagnia.
Che ne pensate... non è deliziosa?
Quasi quasi... qualche altro rigo? Chissà...
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