Il ritorno all'attività in reparto, dapprima con qualche timore e relativa timidezza, procede ora sempre meglio. Personalmente e in linea generale mi sento ben accolta, e del resto ho abbastanza intuito per fare un passo indietro prima di un rifiuto.
Sentirsi accolti è molto importante, soprattutto di questi tempi, equivale all'abbraccio che non può esserci, dobbiamo solo immaginarlo, per questo dell'enfasi non può mancare, magari con un gesto di gioia o una parola carina in più.
Per Noi volontari, tutte le persone che incontriamo sono assai care. E siamo disponibili verso chiunque ci chieda aiuto, sostegno, anche solo compagnia. Però succede che c'è sempre qualcuno che s'insedia con forza nel Cuore.
Per Noi sono Tutti uguali, ma come fare se una di loro ti fa da "promoter"?
"Fidati di lei. Te la consiglio..."
Questo ho sentito dire di me da una paziente ad un'altra.
Sono rimasta bocca aperta e poi sono scoppiata a ridere.
Che bello essere paragonata ad un fustino di detersivo per lavatrice, un gran complimento.
Fidati... è una garanzia.
Te la consiglio... è responsabilità per Chi promuove il soggetto in questione, e per il soggetto stesso che non può tradire la consegna.
Però alla fine è pure segno di grande affetto, ed io ne sono lusingata, perché non faccio granché, eppure contano su di me.
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