lunedì 19 agosto 2013

"Un altro giorno è nostro e cosa vogliamo di più?"

"... per non finire mai di essere" - RACCONTA LA TUA STORIA
L'avevo conosciuta in ospedale un po' di tempo fa, poi non l'ho più rivista ma mi era rimasta nel Cuore e nella Mente per la Sua palese solarità nonostante tutto ed anche per il nome di battesimo che guarda caso era anche quello della mia mamma. Quel giorno, quell'unica volta che c'eravamo viste ci scambiammo i numeri di telefono, così qualche giorno fa l'ho chiamata per farle gli auguri di buon onomastico. Felice, forse stupita che mi fossi ricordata di Lei, ha preso a mandarmi sms quasi ogni giorno... in questi "racconta di sè", la malattia e le emozioni, la consapevolezza di non poter mai guarire...

"Dal 2007 faccio terapie chemio e radio e sospendo solo per alcuni mesi. Il massimo della sospensione è stato un anno. La mia malattia è curabile, ma inguaribile per cui come finisco una terapia me ne preparano subito un'altra per tamponare. Fino a quando finiranno o le terapie o le mie forze fisiche e poi naturalmente anche quelle mentali. Un giorno pensavo proprio a questa fine e come sarebbe stata e non stavo molto su di morale, anzi... e stavo sul mio letto di ospedale a fare la chemio e tutta 'sta roba mi frullava tristemente nella testa. Questa testa troppo lucida per i miei gusti. Comunque, mentre ero immersa arriva una donna con una caramella in mano e io penso... ma come la caramella? Io sto pensando a cosa dovrò mettere il giorno della fine e questa donna parla di caramelle? Chissà perchè si chiamava e si chiama come colei che tutte le volte che faccio la domanda: MAMMI'... ma come sarà la mia fine?... lei risponde in un altro modo. Quella caramella e quel parlare mi hanno ridato il sorriso e la gioia di andare ancora avanti pur sapendo che dovrò andare via, ma chi lo dice poi che l' ALDILA' è un posto triste?"

Ecco... questo è uno degli sms di Assunta. Sinteticamente parla della malattia, forse troppo lunga e dolorosa da raccontare, e infatti a che cosa servirebbe rinverdire i ricordi della sofferenza? Meglio è certamente aprire un "varco" alla speranza in qualsiasi caso, riscoprendo anche in un gesto semplice magari banale la "gioia della quotidianità", fatta di cose normali, parlare pacato e soprattutto di "sorrisi"...ampi che nascono dal Cuore per giungere dritti ad un altro.

N. B. - Invia la Tua "storia" all'indirizzo e-mail: continuarea@virgilio.it
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2 commenti:

  1. Il titolo è come dovrebbe essere per tutti noi...
    Buona settimana cara Mary.
    Tomaso

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    1. Infatti, Amico mio... dovrebbe bastare poter veder sorgere il sole ogni giorno, purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi si apprezza tale ricchezza solo dopo che si è temuto di perderla.
      Un grande abbraccio...
      Mary

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