venerdì 21 settembre 2012

"Mamma mia, come puzzano 'ste cose!"
Entrando in cucina mio figlio non aveva saputo trattenere il moto di disgusto solito quando Suo malgrado s'imbatte in qualsiasi prodotto ittico, ed io in quel momento ero alle prese con più di tre chili di cozze da sgusciare.
Non che gli potessi dare torto, in effetti hanno un odore particolare, forte ma una volta cucinate in un gustoso sughetto lo si scorda facilmente.
E pensare che fino a qualche mese fa non potevo neanche pensare alle cozze... la chemio mi aveva lasciato strascichi pesanti per tutti gli odori particolarmente decisi, quindi compreso quello del pesce e dei mitili. Qualcosa riuscivo a mangiarla sempre che fosse cucinata da Altri e in apnea mentre la masticavo.
Mi avevano detto... in capo a due anni "riprenderai in mano la Tua vita"... e anche se certe cose non si dimenticano... diciamo che è stato così.
Beh... almeno ora le cozze riesco a cucinarle.
Ero alla metà dell'opera quando ho ripensato a ieri.
Chissà come si sentiva quella "signora della prima rossa"...
Era nella stessa stanza di "Ma che c'mport", sdraiata sul letto non si muoveva di un millimetro, con i piedi accavallati, l'uno sfregava l'altro nervosamente.
Mentre la mia Amica ed io eravamo intente nei Nostri discorsi "seriosi", Lei ci seguiva solo con lo sguardo accennando ad un debole sorriso proprio quando non poteva farne a meno.
Ero entrata nel momento in cui l'infermiera le staccava il flacone vuoto della rossa sostituendolo con quello del "lavaggio". Come da una calamita il mio sguardo era stato attirato da quel rivolo rosso residuo nel tubicino e non riuscivo a staccarlo... come due anni fa...
Era sempre lo stesso... lo seguivo con gli occhi finchè lo vedevo scomparire, poi mandavo giù la saliva e il conto alla rovescia continuava. Un solo pensiero... un unico sogno, che tutto finisse al più presto.
"Fate la rossa, signora?" "Sì, questa è la prima..." "Ah... la prima!"
Non ho aggiunto altro... ognuno deve prepararsi al cammino come meglio crede e sente... ha le risorse per farlo.
"Quando vi siete operata?" "Un mese e mezzo fa... ho ancora i punti." "Come state?" "Bene, con una mammella in meno ma in complesso bene."
"Come vi chiamate? Posso darvi del TU?" "Come no, certamente..."
Mi ha detto il Suo nome... per me sarà " Amata".

9 commenti:

  1. Buona giornata cara Mary, non preoccuparti se tuo figlio è uscito con quelle parole, lo faccio pure io quando entro in cucina e mia moglie sta facendo qualcosa del genere...
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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    1. No... non mi preoccupo affatto, caro Tomaso... a Lui il pesce non piace e va bene così. Deve badare solo a non entrare in cucina quando lo preparo.
      Un abbraccio,
      Mary

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  2. Certi odori danno molto fastidio anche a me... Cucina sempre mio marito e deve chiudere tutte le porte altrimenti... sto male!!! Non so se è un problema d'ansia o di stomaco.
    Ciao Amica mia cara... ci sentiamo presto. Ale

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    1. Cara Ale, forse nè l'uno nè l'altro... Ti danno solo fastidio e basta.
      Un abbraccio solo per Te... Amica del Cuore.
      Mary

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  3. Quanto ho amato e amo questa canzone.Amata non potevi trovarle nome più bello.Si sentirà davvero amata da te.
    Un bacio forte

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    1. E' questa una canzone che infonde tanta serenità, l'ascoltavo spesso ai tempi in cui mi mancava.
      Ti abbraccio stretta,
      Mary

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  4. Che splendido questo nome! Amata! E' bellissimo.

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    1. Ciao, Ambra!
      "Amata"... mi è venuto di chiamarla così perchè è la traduzione dal greco del Suo nome e poi... perchè rappresenta un po' TUTTE NOI, le "privilegiate dalla malattia".
      Ed è vero... è un nome molto bello.
      Un abbraccio.
      Mary

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  5. Ciao Mary,
    a proposito di premi virtuali, ti invito a leggere il post che ho pubblicato e ad esprimere il tuo parere.
    Marilena

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