giovedì 6 settembre 2012

E' normale, in questo periodo dell'anno comincia a far giorno più tardi... non so se è altrettanto normale che io non riesca ma proprio non riesca ad aprire gli occhi prima che la luce passando per le listarelle della veneziana nello stanzino devii il suo corso ed entri nella mia camera da letto.
Per me che mi conosco e penso a com'ero non è affatto normale.
A parte quel periodo che vuole una mamma in piedi alle 5 del mattino o giù di lì per la prima poppata del giorno, io mi rivedo in un'epoca più recente, prima di ammalarmi quando con "ammirevole spirito di sacrificio" in nome di chissà che cosa, fissavo l'ora della sveglia alle 6,30 per alzarmi poi alle 6... autofustigazione al massimo livello. Non c'era un'effettiva necessità... avrei potuto essere più elastica guadagnando riposo e risparmiando in nervosismo.
Ma ero così... testarda e petulante miravo forse... l'ho detto altre volte... alla conquista della "medaglia di coccio" in quanto moglie perfetta e madre più che perfetta.
Che pretesa insensata, assurda... se la perfezione non esiste a ben altro tipo di livelli, come può per queste cose che appartengono alla normalità più naturale e così vanno vissute?
Beh, effettivamente molto è cambiato... l' "ottica" della Vita, i miei punti di "vista" ed è così che "guardo" ad altro e perchè questo sia ben chiaro e visibile è necessaria la luce viva del giorno che avanza.
Spiegato l'arcano del mio levarmi dalle 8,30 in poi.
Ogni giorno è così e non è mai un problema.
 Finalmente.
Poi... non recandomi più quotidianamente in ospedale, il telefono comincia a squillare. Sono le chiamate degli Amici, di "quelli che contano"... ricordano e provano nostalgia non certo per me ma dell' "insieme che eravamo" là a "quel terzo piano".
Stamattina appunto mi ha telefonato... (qualcuno che mi legge da tempo sicuramente la ricorderà) l' "Amica che non si ama abbastanza da mettere una protesi".
Era in ospedale per cercare di districarsi fra impegnative, prenotazioni e piano terapeutico...
Per due ore... "salire e scendere per l'altrui scale" con le "sudate carte" cercando di conquistare un posto in un "Paradiso" che non c'è in questo attuale sistema che resta un "Inferno".
Dante e Leopardi nella mia invettiva socio-sanitaria in verità c'entrano poco, ma quelle espressioni mi son venute così spontanee che penso... sì, la vedo proprio dura... buio pesto prima di conquistar la luce.

9 commenti:

  1. Chissà perché spesso le persone, in genere le donne, provano sensi di colpa se si fermano un poco a poltrire a letto. E' così anche per me. Ma il perché lo si sa.

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    1. Probabilmente perchè una tradizione atavica ci vuole sempre disponibili e responsabili... forse troppo.
      E' vero che non a caso la donna è stata scelta per essere madre, però non si può dimenticare che prima di tutto è "persona" con diritti e non solo doveri.
      Cara Ambra, da sempre è così... ora sta a Noi, singoli individui ridimensionare il tutto.
      Un abbraccio,
      Mary

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  2. Volerci un poco piu' di bene,seguire piu' i nostri bisogni,smettere insomma di essere sempre perfette ed efficenti...accettare i nostri limiti e imparare che cio' che possono pensare o giudicare gli altri non è poi cosi' importante.!!!!
    Un bacio ad una persona che con i suoi pensieri crea un piccolo paradiso ... in questo mondo sempre piu' misero.

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    1. Liberarci insomma di quelle sovrastrutture mentali che tengono serrato l'individuo come in una prigione.
      Non è che sia cosa tanto facile in verità, tanto più che in rigidi schemi ci rinchiudiamo da soli.
      Poi arriva una "tempesta" che ci scuote e tutto cambia.
      Perchè non farlo prima... perchè non cambiare decisamente e con consapevolezza ciò che ci fa sentire stretti?
      E' ora di farlo in questo "mondo sempre più misero".
      GRAZIE, cara Anto per le belle parole che sempre mi regali e che un po' io ricambio col pensiero e l'affetto... grande.
      Un bacio.
      Mary

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  3. "Riposare è la migliore delle medicine" dicevano i vecchi...e io credo sia vero...mi riconosco nella tua descrizione di ambire alla perfezione...e comincio a pensare che non sia poi questa gran soddisfazione...meglio stare sereni dentro...:). Un abbraccio.

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    1. E infatti Violetta cara, non lo è! Altri sono i motivi di gratificazione e gioia... si tratta solo di levare i paraocchi, voler uscire da parametri formali e seguire se stessi.
      Se ci amiamo un po' di più riusciremo ad amare gli Altri senza farglielo pesare.
      Un grande abbraccio,
      Mary

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  4. Le 6 era l'ora che mi alzavo per andare a lavorare.... Ora che potrei dormire, proprio non ci riesco. Mi alzo, faccio qualche lavoretto, preparo la colazione per tutti, ma poi ritorno a letto... ascolto le prime notizie alla radio. Leggo, oppure scrivo.
    Ho avuto anch'io una gradita telefonata questa mattina... Una telefonata che ha illuminato la giornata. Grazie Mary per il tuo commento. A presto cara AMICA. Un bacio, un sorriso.

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    1. Fai insomma quello che Ti va... ed è una buona cosa. Non devi certamente sentirti in colpa o debole per questo.
      E' tutto a posto se sei serena (e non hai ragione per non esserlo) e doni i benefici di questo "stato beato" anche a Chi Ti è vicino.
      SORRIDI, cara Ale... vedi, riesci ora a trovare la luce intorno anche per una telefonata. T'assicuro... non è cosa da poco.
      Un abbraccio immenso e... a PRESTISSIMO!
      Mary

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  5. A me alzarmi presto, salutare le amiche del Web, e leggerle mi gratifica cara Mary, non son capace, una volta svegliata, di trattenermi a letto.... Quando ne sono stata "costretta" ne soffrivo molto...
    Mary, ti ringrazio per quanto e come scrivi!!

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