venerdì 28 settembre 2012

Con l'ironia si dicono le più grandi verità...
E' una frase, astratta da un contesto... sentita quasi per caso ma non a caso mentre aspettavo l'autobus per rientrare.
E da stamattina mi ritorna di continuo riproponendosi nelle varie possibilità. Detta così magari tanto senso non ha ma io che conosco l'argomento per cui è stata pronunciata lo comprendo e me lo spiego e per questo un po' anche la modificherei.
Con l'ironia si raggira la più dura realtà... che era poi quello che intendeva dire l'uomo anziano col bastone che seduto sul muretto davanti alla fermata ad un certo punto si è inserito nel Nostro discorso.
La mia Amica ed io siamo state in ospedale stamattina... Lei che non ha la compagnia neanche di se stessa ed io che cerco coi miei limiti di dargliene un po'. Nella Sua vita ha incontrato ogni sorta di difficoltà, ad elencarle probabilmente non basterebbe questo spazio, per dirla ironicamente e così non c'allontaniamo dall'argomento... non si è fatta mancare niente. E poichè su una torta ben guarnita la ciliegina non può mancare... dulcis in fundo le è capitato anche il tumore al seno. Solito iter... mastectomia con apposizione di espansore... chemio "rossa", chemio "bianca" e sorci "verdi" per gli effetti collaterali che non potevano mancare per completare un "tricolore" che di patriottico nulla aveva.
Passato il "tempo forte" è giunto quello più tranquillo, si fa per dire... dei controlli con lo stillicidio delle impegnative da timbrare, le prenotazioni che prima dei quattro mesi non se ne parla... grazie allo 048 altrimenti passerebbe l'anno, mese più mese meno... e i disguidi e i contrattempi e i rinvii e le attese...
Penso che chiunque si sia trovato impigliato in queste fitte maglie comprenda bene ciò che dico.
A tutto questo aggiungiamo pure la chiusura di "quel noto terzo piano" e il gioco è fatto... un gioco al massacro per Chi non lavora e non sa come fare per spostarsi da un capo all'altro della città, a cui per non so quale oscuro motivo non è stata assegnata la pensione d'invalidità e che ha tante "carriole" per la testa da risolvere il problema nazionale dei trasporti.
Ora di persone in queste condizioni ce ne sono tante, e si può fare un gran dire sulla prevenzione, i controlli e quant'altro ma quando si deve pensare alla sopravvivenza il resto va a farsi benedire.
E poi si resta a bocca aperta come me stamattina a sentire una frase come questa... lo sai che Ti dico?! Non voglio fare più niente! E come darle torto, a questa povera Amica mia? L'ho scossa un po'... il favore non lo faceva a nessuno e magari il torto era a se stessa... ma in Cuor mio ero con Lei.
Alla fine l'ho convinta e insieme abbiamo rifatto il percorso delle impegnative e prenotazioni ecc. ecc., più simile al gioco dell'oca che ad un iter burocratico.
Ed ora torniamo all'uomo anziano del muretto... si era rivelato un appassionato di cinema d'epoca...
"Signora, Vi ricordate di quel film di Charlie Chaplin... quando Lui stava a lavorare in mezzo a tutte quelle macchine e poi non c'ha capito più niente e in quelle macchine è finito?..."
Come no... "Tempi moderni".
Ironica rappresentazione della dura realtà che sarebbe stata tanti anni dopo... gli uomini, elementi di una catena di montaggio. Completamente alienati.

4 commenti:

  1. E' vero siamo alienati da complicazioni ,pero' non concepite da noi,sembra che la semplicità in Italia non esista,prenotare esami ,fare visite,chiedere certificati è diventato un percorso ad ostacoli e chi c'è dentro...tutti chi piu' chi meno deve sottostare a tutto cio',se vuoi cambiare ,se cerchi di essere diverso o fuori dal coro ti mandano in terapia...alienati diamoci una svegliata!!!
    Buon fine settimana!!!

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  2. Anche da "alienati" sappiamo bene cosa meglio sarebbe per Noi... altro che terapia!
    La metafora della catena di montaggio è stupenda ed efficace... gli Uomini ne fanno parte senza poter liberarsene... ma forse neanche lo vorrebbero nella speranza che Tutto alla fine funzioni perfettamente. E tristemente diventano schiavi senza individualità e capacità di cambiare il "sistema".
    Catena di montaggio... sistema, praticamente lo stesso concetto.
    Un abbraccio,
    Mary

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  3. Ciao Mary, non so, forse perchè vivo in un piccolissimo centro non mi sento alienata e neanche "chiusa" in una catena di montaggio. Credo comunque che dipenda un po' anche dalla nostra mente il lasciasi imbrigliare o meno dalle catene.
    Ciao Mary, un abbraccio affettuoso.
    Antonella

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  4. Ciao, Antonella!
    E' una vaga sensazione che prende quando Ti ritrovi a dover curare la salute e gli interessi.
    Tutto diventa difficoltoso fra richieste, certificati, timbri e convalidazioni.
    Se poi salti un passaggio... è finita, devi tornare indietro... proprio come il "gioco dell'oca" appunto.
    GRAZIE per essere qui... con un abbraccio,
    Mary

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