venerdì 20 aprile 2012

Le esperienze nel corso della Vita possono essere simili, molto somiglianti ma saranno comunque sempre diverse. Lo saranno perchè l'ultima in ordine di tempo porterà con sè un bagaglio emotivo forte e pesante, tale da poter addirittura cambiare il senso delle precedenti.

Strano... quell' "attimo" non me lo ricordavo così. Soprattutto il freddo, anzi il gelo da cui mi son sentita assalire... credo anche di avergli opposto resistenza, senza alcun risultato. Non che ce ne fosse l'intenzione, ma la "sorpesa" il "disagio" erano stati tali...
Due anni fa, ne sono sicura, fu altra cosa... m'addormentai addirittura parlando. Sarà cambiato il tipo d'anestesia o è in me un che di diverso?
Il risveglio però è stato lo stesso, accompagnato da quella sgradevole sensazione di... "inopportunità", sì perchè vorresti continuare a... dormire ma te lo impediscono, e ti senti quasi "scuotere", scuotere per davvero perchè torni alla realtà. Così quell'unica voce trasformata in cento sembrava urlasse, concitata e dura nello stesso tempo... "Devi svegliarti... hai capito? TI VOGLIO SVEGLIA!" Mi sono resa conto che muovevo il capo da un lato all'altro... forse per resistere ancora, ma come prima alla fine ho ceduto, e questa volta gli occhi li ho aperti. Era tutto finito... in un battere di ciglia.
Poi il ritorno in camera...  la vetrata del reparto operatorio che si apre, il tragitto lungo il corridoio.
Tutto ruota intorno... è come essere dentro un frullatore.
 Una fitta al seno sinistro, quello "buono"... odo il mio lamento.
Prendo sempre più coscienza e anche se a fatica cerco di guardare... intorno a me i volti noti. L'Amore della mia Vita, il primo... la Prima Rosa, la più bella... Lei non aveva voluto mancare, anche se operata da poco... non poteva perchè capiva come nessun altro. Il Suo è stato il primo nome che ho pronunciato... come due anni fa fu quello di mia figlia che questa volta... suo malgrado... non c'era. E ancora altri volti familiari ed amici... li ho riconosciuti tutti mentre m'accompagnavano in camera... ho udito le voci distinte, mentre un tepore "discreto" prendeva il posto del freddo ed io acquistavo la completa consapevolezza che c'ero ancora... con braccia e mani, con gambe e piedi che alla fine non sapevo come sistemare... con un filo di voce che a mala pena veniva fuori a causa del bruciore alla gola.
Ecco... anche questo fu diverso due anni fa. Uscii dalla sala operatoria con una "verve" che mi trascinò in una sorta di "comizio"... parlavo di continuo senza fermarmi, perchè non volevo... rifiutai l'antidolorifico, perchè ce la facevo a reggere il dolore... ero sicura d'essere forte, perchè me lo sentivo. Avevo grinta, grinta da vendere... e la volevo "sbandierare" prima a me stessa e poi agli altri.
Oggi... è tutt'altra cosa. Non ho bisogno di dimostrare niente che non sia già noto. Attraverso le vicissitudini di questi ultimi due anni, vicissitudini legate non solo alla malattia, la grinta s'è trasformata in "meravigliosa consapevolezza". IO sono perchè ho voluto esserci... ho lottato tanto per esserne in grado perchè non è affatto facile quando davanti hai l'incognito e tu stesso non ti conosci a fondo.

10 commenti:

  1. Hai descritto così bene il tuo secondo risveglio che ho rivissuto il mio dopo un'operazione......
    E' stato per me il momento più brutto perchè non riuscivo a rendermi conto di cosa fosse successo.....poi adagio adagio il ritorno.
    Un abbraccio forte forte con il piacere di averti letta e averti sentita forte forse ancora più di prima.
    Bacione amica mia

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    1. Certo, Pinuccia cara, il susseguirsi di esperienze simili tra loro non possono fare altro che rendere più forti Chi le vive...
      Io spero di esserlo diventata ancora un po', perchè non si sa mai che cosa la Vita ti può riservare.
      Ricambio il forte abbraccio con tanto tanto affetto,
      Mary

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  2. Si cara Mary, ti ho sentito forte e determinata anch'io, pronta a continuare a... vivere forse meglio di prima. Buon fine settimana.
    Un grande abbraccio, un sorriso, e spero un po' di sole...
    Ale

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    1. Amica mia... di ogni esperienza bisogna far tesoro per migliorarsi e dare a se stessi un ruolo. Tutti ne abbiamo uno, bisogna sempre ricordarlo, uno ben preciso quale "valore aggiunto" della Vita.
      Un abbraccione... tanti sorrisi, e in quanto al sole... beh, forse dobbiamo aspettare ancora un po'.
      Mary

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  3. Cara Mary la tua forza oltre a confortare,contagia,leggerti alleggerisce l'anima che in certe giornate non brilla per autostima...a volte il ruolo si smarrisce...o si confonde in tanti che hai perche' è cosi che devi essere ...e allora non sai piu' davvero chi sei...
    Un grande bacio...
    Anto.

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    1. Mia cara... l'unico ruolo possibile per ognuno è quello che ci si sente di ricoprire senza condizionamenti nè forzature. Altrimenti risulteremmo solo brutte copie di un modello e di conseguenza irriconoscibili persino a Noi stessi.
      Lasciarsi andare alla Vita che va e seguire la voce del Cuore... è così che in breve tempo si troverà il proprio posto... quello giusto.
      Un abbraccio immenso,
      Mary

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  4. Cara Mary, vero... tutto tremendamente vero... :-)

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    1. In certi casi, Patrizia cara... siamo Tutti uguali, con le stesse sensazioni ed emozioni. L'Essere umano è molto più semplice di quello che si possa pensare.
      Un abbraccio,
      Mary

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  5. Io non riuscirei ad avere la tua forza Mary,complimenti.Ti abbraccio e ti auguro buon fine settimana,Olga.

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    1. Non credo, Olga. Tutti siamo capaci di cose incredibili in situazioni estreme. Si tratta della sopravvivenza... saresti fortissima anche Tu.
      Buon fine settimana con un abbraccio.
      Mary

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