lunedì 8 novembre 2010

Se dovessi seguire la cronologia degli eventi non dovrei adesso parlare di lei, una persona"speciale", per cui avevo già in mente di riservare uno spazio particolare quando fosse venuto il momento. Non posso però rimandare perchè mi sembra giusto che io scriva di lei sull'onda dei sentimenti e dell'emozioni che rendono la "nostra giovane amicizia" sempre più forte ogni volta che ci vediamo o solo ci sentiamo. Durante la mia malattia tante sono state le persone che ho conosciuto e con cui ho stretto legami impensabili;  mamma Ripalta è stata la prima, quella apparsa sulla mia strada proprio all'inizio e per me, col suo carico di esperienza e saggezza, un primo, fondamentale punto di riferimento. Rosa "é ora", in questo momento di pausa, di arresto in cui sembra quasi non sia mai successo niente, ove la serenità si sta insinuando pian piano e si ristabilisce l'antico equilibrio. Stamattina non l'aspettavo la sua telefonata: " Pronto, Maria! Buona domenica! Ti ho chiamata perchè sono troppo contenta, sono felice. Mi sento bene e ho voluto condividere con te questo mio momento di gioia. Ho fatto la doccia e ho sentito l'acqua sui miei capelli, li ho toccati. E' stato bellissimo! Poi  la gionata di sole, il mio bambino da tener stretto, da veder crescere, non so, ma mi sento più allegra del solito e tanto, tanto fortunata". Rosa cara, sei entrata nella mia casa stamattina come una ventata d'aria fresca, hai scacciato i grigi pensieri che a volte nonostante tutto si fanno largo, hai riportato il sereno ricordandomi che non devo mai dimenticare di ringraziare per tutto il bene che ho, compreso il tuo affetto per me. Dopo averti sentito la mia giornata è stata davvero buona come  me l'avevi augurata; tu con la tua giovane età sei per me un modello di coraggio ed entusiasmo, me lo ricorderò nei momenti di scoramento, e poi grazie e ancora grazie per la generosità e l'allegria con cui condividi ciò che provi, facendone un grande dono per chi ti è vicino.

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