sabato 27 novembre 2010

Quando quaranta giorni fa ho finito con la chemioterapia il dottor Antonio me lo aveva detto: " Oggi ti licenzio,  ma se talvolta ti sentirai sola e non capita potrai sempre tornare, perchè, lo sai qui la porta è aperta." Lo aveva detto, io avevo colto la palla al balzo ed ero tornata dopo tre giorni con la scusa di accompagnare mio padre. Ero tornata non perchè mi sentissi già sola e non capita, ma per non sentirmi sola ed essere capita. Poi ero andata il venerdì successivo e l'altro ancora perchè c'era Rosa che non aveva ancora finito e allora, vedendomi di continuo mi aveva apostrofato con una battuta: "Ma è vero che hai nostalgia della chemio?" Ed io di rimando:"Un po' sì, se ve ne avanza una, magari..." E di nostalgia si trattava, sia ben chiaro, non dell'ago che cerca disperatamente la vena o delle tre ore trascorse in completa immobilità, bensì della protezione, della comprensione che in quell'ambito non mi erano mai mancate. "Allora torna, puoi venire a fare volontariato, a sostenere gli altri, ad incoraggiarli, nessuno lo può fare meglio di te che è passata attraverso la terapia e l'ha superata con serenità." Qualora mi fosse servita l'autorizzazione, adesso l'avevo ottenuta, sarei tornata senza timidezza nè imbarazzo con la speranza di aiutare altri, con la certezza  che avrei dato supporto al mio equilibrio. Oggi è un altro venerdì; stamattina mi sono preparata e per andare in ospedale ho preso l'autobus, come sempre, non la mia auto, perchè la tensione per la guida, il nervosismo per la ricerca vana del parcheggio non mi rovinassero lo stato d'animo in vista di qualcosa che davvero mi faceva star bene. Il tragitto in questa maniera diventa un'occasione in più per pensare, osservare ed imparare; pensi a ciò che eri e adesso sei, osservi il mondo esterno e lo apprezzi, impari dai discorsi di coloro che viaggiano con te. Stamane si parlava di Natale in autobus, di turni di lavoro, di programmi, e la mia mente è tornata al Natale dello scorso anno quando è cominciata tutta questa storia che mi ha cambiato così tanto, forse in meglio, chissà... certamente mi ha fatto trovare un coraggio e una serenità mai avuti prima. Questo pensavo mentre guardavo fuori la pioggia che batteva sul vetro del finestrino. E oggi la pioggia mi piaceva e tanto.

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