martedì 9 novembre 2010

Ha una storia simile alla mia Rosa, che pur essendo molto più giovane di me ha già incontrato sulla sua strada il tumore e da allora quel percorso di vita che doveva essere lineare e senza intoppi è cambiato contro ogni aspettativa. Era la vigilia di Pasqua di quest'anno (a me l'antivigilia di Natale, a lei la vigilia di Pasqua: perchè proprio alle feste, perchè la gioia di alcuni deve essere un contrasto così forte per altri?) quando scoprì da sola, improvvisamente e in maniera eclatante, "un telefonino sotto il braccio" sinistro, come dice lei. Era un tumore di sei centimetri, spuntato dal nulla dalla mattina alla sera, come avrebbe altrimenti potuto ignorarlo? Seguendo la sua natura generosa in quel clima di festa non volle dire niente a nessuno, poi trascorsi quei due giorni lo comunicò a Maurizio, suo marito e insieme cominciarono quel doloroso iter che noi tutte, donne col tumore al seno, conosciamo molto bene. Intanto la massa tumorale in pochi giorni era arrivata a nove centimetri, e a chi  visitò Rosa parve subito indispensabile la terapia neoadiuvante prima dell'intervento; così quella giovane donna , sposata da poco e mamma di un bimbo di tre anni e mezzo, si ritrovò a dover combattere con un mostro molto più grande di lei, a vivere la chemioterapia con coraggio e serenità, infondendo la speranza e la fiducia non solo a se stessa ma anche a chi le stava vicino. Grande Rosa! Bellissima ragazza che ha avuto la forza di tagliare i capelli a zero, pur avendoli lunghi, per non vivere lo strazio di vederli cadere a ciocche, che con disinvoltura ha indossato la sua parrucca e ogni giorno è andata a lavorare a contatto col pubblico, truccata con cura e ben vestita. Ha sempre sorriso e si è piaciuta lo stesso, col tumore e coi capelli non suoi. L'ho conosciuta così, Rosa, sorridente il giorno in cui faceva l'ultimo ciclo di E. C. mentre io iniziavo col TAXOL che avrei fatto per altre undici volte. Da allora ci siamo sempre confrontate, sdrammatizzando il più delle volte abbiamo persino riso, condividendo ogni sensazione anche quella più banale, abbiamo conquistato quella forza che ti fa andare avanti su una strada tortuosa senza mai accusare la stanchezza.

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