domenica 24 gennaio 2016

GRATIFICATA... QUANTO?



Si... gratificata assai, così mi sento col trascorrere del tempo. Gratificata sempre più.
A volte cerco pure di schernirmi perché mi sembra eccessivo. Mi basterebbero delle briciole di ritorno di ciò che lascio andare, perdo durante il cammino.
Ecco... grazie, è più che sufficiente.
GRAZIE... quanto può essere bello e gratificante sentirselo dire? E quanto ancor più bello è ripeterselo in silenzio facendo scorrere in memoria come fotogrammi di un film i volti delle persone che rivolti a Te pronunciano questa parola. Gli sguardi e le labbra dischiuse appena per un timido sorriso.
Una dolce sensazione in sei lettere.
La meraviglia di un dono in cambio di un qualcosa di cui neanche ti sei reso conto.
Ma per alcuni un semplice grazie non basta, così che più di un giorno ti ritrovi "sequestrata" e con la nomina a pieno titolo di custode di delicate confidenze e consigliera ufficiale.
Ma dov'è finito il Tuo numero di telefono... non lo trovo più.
E mi accoglie così... tra il risentito e rammaricato...
Volevo farti gli auguri di Natale, ma niente... 'sto numero non ce l'ho. Ho telefonato persino all'infermiera, poteva avercelo lei.
Figurarsi... dare la mia reperibilità al personale infermieristico. E che so' io un dottore?
Beh... Tu sei di più. Per me ad esempio sei... preziosa.
Esagerata... l'ho detto prima, mi pare davvero troppa "grazia" per me.
Ma non sono solo episodi di questo tipo a farmi sentire ripagata cento volte tanto. E' il sorriso generale che mi corre dietro, l'accoglienza quasi gioiosa ai fiocchi di tenerezza che porto nel cestino.
Li richiedono, leggono curiosi... ci piangono su perché trovano scritta la loro vita intera.
Un indirizzo preciso valido per Tutti.
Sai, l'ultima volta ho perso il bigliettino. L'avevo in tasca poi...
C'avrai messo la mano ed è caduto. Non importa, hai comunque seminato speranza. E' andato bene Chi l'avrà trovato. Di speranza Tutti abbiamo gran bisogno. Stavolta ti lascio due fiocchi... così compensi la briciola persa.
Un sorriso ampio e sincero, un grazie che mi riempie il Cuore.
Il successo dei bigliettini in reparto sta superando davvero l'inaspettato.
Il marito di una paziente ne ha messi insieme un bel po' e ha fatto una sorta di collage, un quadro che ora fa bella mostra di sé sulla parete di fronte all'accettazione. Una zona di passaggio e pure di pausa forzata. Impossibile non fermarsi e lasciarsi prendere dalla curiosità...
Sono frammenti di emozioni che lasciano il segno, sia pure di riflesso.
Fiocca la tenerezza e pare resti in alto sospesa. Si fa notare, ed è un bene nelle lunghe attese.
Distrae la tensione, a volte l'azzera. Acquieta l'animo e lenisce il dolore.
E' qualcosa di più che un semplice "distrattore mentale", è una carezza che rivela affetto, compassione... il desiderio di andare insieme per un pezzo di strada.
Quel quadro io non l'avevo nemmeno notato di sfuggita, c'è stato qualcuno poi che me lo ha riferito...
Quando l'ho visto e mi sono fermata a leggere, ho pensato a Te...
Anzi, visto che ci sei regalami un'altra nuvoletta per sognare.
La voglio blu in un cielo più azzurro.
Perché sia diversa, e solo solo mia...

2 commenti:

  1. Ho trovato il tuo blog per caso e da ora leggerò con piacere per cercare di conoscerti un po' meglio.
    I bigliettini li ho sempre amati; sono un pezzo di tempo che, chi ti scrive, decide di regalare solo a te.
    Un abbraccio!

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    1. Grazie per essere qui. Ci sei capitata per caso, ma hai deciso di restare. E' un dono per me.
      Un caro abbraccio, Paola...

      Mary

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