sabato 5 gennaio 2013

"Ma dov'eri finita!? E' mezz'ora che sto facendo squilli al tuo cellulare", "... ed io ho sentito solo l'ultimo... e mi sono precipitata qui", "... eh sì... proprio precipitata, figuriamoci!", "Oh... ma insomma, perchè ogni volta fai quella faccia... perchè te la prendi con me?!"
In reparto, un "quasi alterco" tra marito e moglie, a cui non volendo ho assistito stamattina.
Lui... aveva appena terminato la terapia, Lei... giungeva trafelata mostrando in volto chiaramente che qualcosa si aspettava, mortificata di non aver potuto evitarlo nemmeno stavolta.
"TU sai che ho bisogno di aiuto... devi essere pronta!", "... ma sì!", e poi nient'altro mentre si avviavano verso l'uscita.
"Caspit' e cumm' s'inc...!", ha commentato Ma che c'mport, mentre era chiaro che doveva essere abitudine iterata del marito prendersela per la "scarsa solerzia" della moglie. Questo a Suo dire, perchè già solo all'apparenza non sembrava fosse proprio così.
Altre volte mi era capitato di notare atteggiamenti simili, moti di stizza causati da una rabbia profonda per quel trovarsi lì, dall'"altra parte" senza sapere se... come... quando poter tornare al "proprio posto"... quello di "persona sana". E già qua, in questa discriminazione ha origine la grande sofferenza e le sue conseguenze, in quel sentirsi erroneamente "fuori posto" e non "diversamente a posto" solo per qualche momento o giù di lì.
Quando all'epoca vivevo questa seconda condizione mia figlia mi assecondava, anzi posso dire che era stata proprio Lei ad inculcarmi questa idea... prendermela comoda come se fossi in ferie da tutto, far solo ciò che mi piaceva, scartando il resto. In seguito l'"idea" era diventata solo mia, forte e radicata ancora oggi... ma probabilmente perchè lo era già in essere dentro di me.
Recentemente me lo ha ripetuto anche "il camice bianco" amico... "Il cancro fa venir fuori la persona per quello che è realmente... il buon carattere migliora, quello cattivo... beh, c'è rischio che diventi pessimo".
E in effetti di recente ho potuto constatare che è una verità inconfutabile anche se avrei preferito prendere atto del contrario.
Ricordo che per me fu diverso... non voglio farmene un vanto, anche perchè ho sempre creduto di non essere coraggiosa e fare un dramma per qualsiasi inezia o acciacco, ma come fui certa di avere quel che ebbi, mi sentii piccola piccola, estremamente debole e vulnerabile e bisognosa dell'aiuto degli Altri... di chiunque. E mi feci umile, fino all'inverosimile data la situazione... mi feci umile per meritarlo.

2 commenti:

  1. Buona Epifania, che tutte le feste porta via...
    Buonb fine settimana cara Mary.
    Tomaso

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  2. BUONA EPIFANIA anche a Te, caro Tomaso e che la gioia delle feste continui ancora nei Nostri cuori.
    Un abbraccio...
    Mary

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