martedì 26 aprile 2011

IO MI AMO DI PIU'.
IO CREDO IN ME.
IO CE LA FARO'.
IO SORRIDERO' SEMPRE E COMUNQUE.
Stampai nella mia mente questi quattro "comandamenti" e da allora ripetendoli a me stessa ho imparato ad osservarli perchè, ne ero consapevole fin dall'inizio, volevo vivere e la vita è sempre una conquista, per niente scontata, ottenuta a volte anche con forza inaspettata. Per questo subito dopo l'intervento fui subito in piedi, col mio bel cappellino in testa, gli orecchini con gli angioletti e anche un po' di lucido sulle labbra... per amarmi di più... credendo in me stessa... fortemente convinta che ce l'avrei fatta. E per chi veniva nella mia stanza c'era solo il sorriso, anche se mi sentivo un po' acciaccata, perchè in effetti solo di "acciacchi" si tratta, basta crederci.
Un giorno Sonia, l'infermiera, non sapeva dove sistemare la coperta da me definita "postoperatoria", aprì l'armadio ed io la bloccai con un "No! Per carità, mi guasti la messa in piega." Infatti nell'armadio c'era la testina con la mia parrucca, la coperta riposta così, senza uno spazio apposito me l'avrebbe scompigliata tutta.  Perchè non ho mai perso l'ironia, anzi in questa vicenda ne ho acquistata imparando a sdrammatizzare, perchè è bene farlo comunque vada, perchè conviene. Ero diventata il punto di riferimento delle altre con la stessa patologia, tutte guardandomi si sentivano più forti... se ce la facevo io, potevano farcela tutte. Me lo dicevano, venivano nella stanza che diventava una specie di "forum" reale, un luogo di raccolta di persone sempre più numerose che seguivano il passaparola. Non avrei mai creduto di essere capace di tanto, eppure... E quella forza che da piccolissima cominciò a crescere alimentandosi di se stessa, ancor oggi mi stupisce quando mi trovo a dover affrontare la vita, quella con la "V" maiuscola, quella che non ti risparmia niente, anche se in teoria "avresti già dato."

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