mercoledì 6 aprile 2011

Dopo "l'impresa" del pigiama mi sentii così stanca che mi appisolai. Il sonno era leggero e non m'impediva di sentire il tramestio nel corridoio; un'altra giornata aveva inizio, cambio di turno, prelievi, i primi pazienti mattinieri che si sgranchivano le gambe ed arrivavano fin lì, in fondo dov'era la mia stanza. Qualcuno dava anche una sbirciata insistente perchè nonostante non sia più un fatto raro una donna cui è stata tolta una mammella desta sempre curiosità. Poi le voci degli allievi che andavano a cambiarsi nella stanza di fronte, voci allegre che si alternavano a delle vere e proprie risate, aprii gli occhi e vidi passare i ragazzi che mi avevano "accolto" il giorno prima; guardarono all'interno e mi sorrisero, li salutai con un cenno di mano. "Buongiorno alla migliore paziente del mondo! Come va?" Dacia, la più allegra allieva dell'ospedale, mi salutò con un entusiasmo e una cordialità che mi sarebbero diventati presto familiari. "Bene. Va molto meglio" e le mandai un bacio sulla punta delle dita. Luigia, intanto si era alzata e dopo esser venuta fuori dal bagno, " Maria, come vi sentite? Avete riposato stanotte?" Penso che difficilmente potrò dimenticare la dolcezza di questa mia compagna di stanza;  il giorno prima, quando c'eravamo conosciute le avevo detto che se le faceva piacere potevamo darci anche del tu e aveva acconsentito volentieri, "Certo, signora Maria, mi fa molto piacere." Ma poi aveva continuato... signora Maria  tu... Maria voi... signora tu e così via,  impappinandosi e arrossendo, poichè era frenata da una sorta di rispetto per la differenza d'età. Alla fine era arrivata ad un compromesso tutto sommato accettabile e rivolgendosi a me con il nome di battesimo e il pronome personale di seconda persona plurale, finalmente era diventata più sciolta ed anche più affettuosa. "Va bene così, Luigia, non ti preoccupare, l'importante è capirsi e volersi bene." Allora aveva sorriso, "Maria, siete una persona speciale."
 No, non mi sento speciale, non lo sono. E poi che cosa vuol dire? Speciale è qualcuno o qualcosa che è al di fuori, al di sopra e si distingue per le sue caratteristiche. Niente di tutto ciò mi riguarda. Amo le persone e riesco a giustificare dal momento che sono costretta a guardarmi dentro e vedere a mia volta quanto c'è di me da giustificare.

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