sabato 30 ottobre 2010

Dopo una settimana avrei dovuto essere chiamata per conoscere l'esito dell'agobiopsia; ormai erano passati due giorni e questo non era avvenuto. Era la Domenica delle Palme, decisi di farmi vedere in reparto il giorno dopo, lunedì. Avrei iniziato così la settimana santa, settimana di passione e avevo anch'io la mia croce. L'ascolto del Vangelo di quella giornata mi coinvolse molto emotivamente, Cristo aveva patito per il bene dell'umanità, aveva subito percosse, umiliazioni,e tanto altro non per scontare una propria colpa ma per redimere gli altri uomini, perchè uomo lo era anche lui. Dio  Padre lo aveva mandato a questo scopo e Lui aveva adempiuto al suo compito per amore e con infinito amore. Che fosse valsa la pena, questo poi  lo giudicherà ognuno secondo la propria sensibilità, cultura, capacità di riflessione, per Cristo sì, era valsa la pena e lo sarebbe stato anche per un solo uomo, come si evince dalla parabola della pecorella smarrita. A questo punto mi viene spontaneo fare un parallelismo, non che mi voglia paragonare a Gesù, ma anch'io tante volte in questa occasione ho pensato di poter offrire le mie sofferenze a Dio perchè sempre meno donne incappassero in questo "incidente di percorso". E anche, come Cristo aveva chiesto in un momento di debolezza che fosse allontanato da Lui  quel calice, così anch'io avrei voluto scappare da quella realtà perchè troppo dura e scomoda. Era strano come la domenica io sentissi maggiormente il peso del fardello; la mia condizione strideva con il clima di festa e di conseguenza cambiava anche il mio stato d'animo,stabile negli altri giorni della settimana. Che Dio mi aiutasse, altrimenti non sarei mai stata capace di andare avanti.

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