domenica 5 febbraio 2017

SETTE ANNI DOPO... (ad un Convegno a parlare di me e non solo per me)


Ci penso solo ora, in questo preciso istante. Dopo una giornata di forte intensità emotiva. Sette anni fa, il 4 febbraio dov'ero, che cosa facevo? Di sicuro non sapevo che si celebrasse il "World Cancer Day", e anche se l'avessi saputo avrei evitato di pensarci. Erano i giorni del grande dubbio, dell'ansia incessante, dell'indecisione... prima che accettassi la "nuova condizione".
E oggi, a sette anni di distanza dove sono stata? Ad un convegno a parlare della mia esperienza oncologica, con emozione... e come non si potrebbe... ma pure con il mio solito entusiasmo che non vuole banalizzare ma coinvolgere per sfatare un falso mito. Ed in questo campo i falsi miti sono davvero tanti, ed occorre forza e volontà e determinazione non di uno solo con l'aggiunta di qualche altro, ma di file intere. Insieme è meglio, è lo slogan del GAMA... ma siamo in grado di capirne davvero il senso? Crediamo nella validità della "rete" di varie associazioni per la risoluzione delle problematiche e la salvaguardia dei diritti del paziente oncologico? Paziente che non si capisce il perché, pare considerato un "malato diverso", da trattare coi guanti ma non col significato che di solito si accredita a questa espressione. Negli interventi che si sono susseguiti si è cercato di portare alla luce tutta la realtà di una condizione legata ancora ad un retaggio atavico.
Il tema merita da parte mia una relazione più vasta ed approfondita, e i pensieri di stasera faranno solo da introduzione. Dirò forse una cosa scontata, soprattutto per coloro che come me ci sono passati. Non Tutti possono capire, occorre un udito speciale per saper ascoltare, cogliere tra i singhiozzi richieste celate di aiuto, accogliere i muti silenzi colmi di gratitudine. Non Tutti sono in grado, e con una punta di saccenteria però verificata da certe constatazioni, dico... nemmeno da qualcuno che ha vissuto una vicenda del genere. Serve sensibilità, grande saggezza nell'andare oltre la malattia, guardare nel profondo di Chi si ha di fronte.
A nessuno è stato dato un proprio orto da coltivare, ma curare un unico e solo terreno, quello comune.
Diffidiamo quindi di Chi annuisce senza espressione, fa domande per curiosità, insulse e vuote, oppure per sdrammatizzare banalizza usando le famose frasi fatte. Significa che il suo interesse all' "argomento" è nullo.
" Ho imparato che puoi parlare con estrema naturalezza solo a poche persone. Che non tutti capirebbero ciò che vuoi dire loro, non per mancanza di perspicacia ma per un semplice e reale disinteresse. Ho imparato che molti faranno finta di ascoltarti limitandosi a cenni con la testa accompagnati da sguardi persi nel vuoto. E allora, solo allora, capirai quanto è importante scegliere con parsimonia quelle rare persone a cui aprire il proprio cuore"
- Limerence -
(continua...)

1 commento:

  1. Hai superato tutto Mary. Le frasi di Limerence sono bellissime, non si dovrebbe parlare di tutto con tutti, come di solito faccio io.
    Le persone che non hanno provato quanto si sta male, indifferente di che male stiamo parlando, non capiranno mai... Buon inizio di settimana con un grosso abbraccio.

    RispondiElimina