venerdì 10 febbraio 2017

QUEL CHE CI AIUTA E'...


Parlare, parlarne, parlarci.
Non è una variazione del modo infinito del verbo parlare, non è di grammatica o vezzo letterario che intendo prendere a tema per i pensieri prima di andare, è unicamente il "centro di interesse" di una conversazione pomeridiana, tra me e la mia Amica che ha girato mezzo mondo, che mi saluta ogni volta con un "hallo, how do you do?", e in più ha vissuto la mia stessa avventura.
Ogni tanto ci vediamo, vado a trovarla e coi ricordi comuni arriviamo sempre a considerazioni profonde dalla parvenza di saggezza spicciola. Siamo due "lungo sopravviventi", almeno fino a questo momento, e ce lo possiamo permettere.
Che cosa c'ha salvato, non dico la vita, ma la salute mentale? Parlare.
Perché non ci siamo isolate, da subito abbiamo cercato negli occhi di Chi ci stava di fronte, l'appiglio solidale, gli spunti e lo stimolo per continuare. Che fosse persona sana o meno non importava, si trattava di entrare in sintonia, ed era fatta. Si prendeva a restare a galla.
Poi... parlarne. Dire della Nostra malattia a Tutti, senza vergogna perché di certo non l'avevamo voluta, comprata, rubata. E senza timore di apparire "fuori di testa" parlarne anche bene, non vedendo solo il nero della situazione ma anche i mezzi toni che aggiustano la vista dell'insieme.
E alla fine... parlarci. Anche col solo sguardo quando rabbia, dolore e sconforto mozzavano il fiato o troncavano le parole, e sempre con ironia se le giornate erano quelle giuste, rivolte a tempo sereno o poco variabile.
La mia Amica, Donata la conobbi così, tremendamente inc....ta il giorno che doveva cominciare una nuova terapia. Io ero alla seconda rossa, e nel salutare mi augurò, buona fortuna con un tono che era tutto un programma. Il senso lo compresi solo dopo. E fu un bene, una sorta di "iniziazione" alla vita.
Anche stasera ha fatto una battuta delle sue... beh, ci vediamo tra un paio d'anni.
Esagerata... le ho risposto, e Lei ha replicato... così almeno altri due anni campiamo.
E poi mi ha dato il "pensierino" portato da Londra, dove è stata a Natale. Il Big Ben.
Piccolo, in miniatura ma funzionante davvero. Con una luce, perché non ci si dimentichi.

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