martedì 28 febbraio 2017

PREZIOSAMENTE... AGATA


Noi del GAMA non posiamo né riposiamo mai. Per saperne di più, per integrarci al massimo con la realtà che ci compete, per "fare rete", quella che serve a sorreggere nelle cadute imprevedibili, a proteggere e salvaguardare.
A tale scopo siamo partiti in "missione" per un breve ma intenso incontro con i medici della Breast Unit locale che proprio in questi giorni compie un anno, e la neonata associazione "Agata", un sodalizio di donne per le donne malate di tumore al seno, motivato dalla ferma convinzione che la malattia si supera anche con l'aiuto reciproco, il confronto e la personale testimonianza. Ed anche facilitando un percorso già difficile per sé, appianando le difficoltà, rendendolo in un certo modo "guidato", dalla diagnosi all'intervento, alla chemio e radio, fino al traguardo del Follow Up. E in seguito senza trascurare il periodo del post tumore, erroneamente considerato facile da vivere.
L'Associazione AGATA si occupa di questo, interagendo con la Breast Unit, garantendo supporto certo e prospettando miglioramenti nelle "criticità" ospedaliere che purtroppo non mancano.
La Presidente è Alessandra Ena, un'infermiera dell'Azienda, moglie di uno dei chirurghi della Breast, anche lei recentemente colpita da un tumore al seno, ma affatto abbattuta nonostante i tre interventi in un anno, l'ultimo dei quali l'8 febbraio. Tra commozione ed entusiasmo ha raccontato la Sua storia, come è nata in lei l'idea di creare un'associazione di donne per le donne, il perché del nome, che doveva necessariamente essere un nome femminile. Uno qualunque sarebbe andato bene, ma certamente "Agata" si presta meglio degli altri per più di un motivo.
Sant'Agata di Catania morì martire per non tradire il Suo credo, e fra le tante torture patì quella terribile dell'amputazione dei seni mediante tenaglie. Per questo in tempi recenti è diventata la protettrice delle donne colpite dal carcinoma mammario.
Ma Agata è pure il nome di una pietra dura dalle molteplici striature e benefici. Indossare un monile con l'agata, si dice... era garanzia di protezione per tutto il tempo.
Questa la presentazione di un'altra realtà la cui presenza è per Noi donne in particolare, ma anche per Chi ci è accanto motivo di gran conforto che annulla qualsiasi senso di vuoto. Perché una diagnosi di tumore non colpisce solo la persona, ma interi nuclei familiari e a volte pure ambienti lavorativi. Sarà per questo che stasera non c'erano solo donne, ma uomini e giovani di entrambi i sessi, a testimonianza che il problema è molto sentito forse perché pure assai diffuso.
Già... negli ultimi anni in Puglia l'incidenza di ammalarsi si è alzata, ma contemporaneamente sono aumentate pure le possibilità di guarigione, addirittura si parla del 93%. Un successo. Quindi se su 8 donne 1 si ammala, è pur vero che solo 1 su 33 non sopravvive. Detta così, è un po' difficile da comprendere... c'è da riflettere, comunque è reale che di tumore al seno si vive sempre più.
E non finisce qui... perché c'è ancora da conoscere, sapere per vivere con minor dolore qualcosa che non si è scelto ma ugualmente va affrontato con consapevolezza.
(continua...)

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