sabato 21 novembre 2015

AFFIDARSI ALLA GIOIA


Emoticon heart 
Non servono tante parole... Noi basta che ci guardiamo in faccia, ci siamo capiti e abbiamo detto tutto.
Mah... in tal caso forse oggi era il giorno delle "eccezioni", perché che c'eravamo capiti non si capiva affatto.
Dai, non arrabbiarti... non ne vale la pena. Ci fa male.
No, io se non sfogo poi sto male. Le "cose storte" non le sopporto.
Per poco non scoppiava una rissa stamattina, per un presunto sopruso, torto subito... qualcuno che aveva scavalcato la fila perché non sapeva del numero da ritirare. Non c'era stata malafede, e lo si arguiva dallo sguardo spaurito dell'"usurpatore", dalle scuse ripetute che però non sono servite a nulla.
Ma dai... dopo tutto per cinque minuti... che fretta c'è...
Uè, signo' quando capitiamo qua, si sa... il tempo è contato.
Contato...? Ma in che senso contato?
In questo senso e nell'altro senso. In tutti i sensi. E finiamola qua, ché è meglio.
Va bene, come vuoi tu...
E per sdrammatizzare e pure passare ad altro, ho aggiunto...
Ma non chiamarmi, signora... io sono Maria.
No, non se ne parla proprio. Per deformazione professionale le signore non le chiamo mai per nome.
Mi sono chiesta quale professione fosse... portiere d'albergo... direttore di sala... commerciante... o cosa? Ma fosse stato pure... lo invitavo io o no?
Probabilmente si riferiva al peggior mestiere del mondo. Non cura né vende niente, non serve né sorvola... "collerico tutto d'un pezzo".
Che si nega la gioia. E fa gran male a se stesso. Giudica ed è giudicato. Condanna e non intende essere condannato. Di questo passo, si... il tempo è contato e pure sprecato.
Ammetto di esserci rimasta male, atteggiamenti del genere lasciano alquanto perplessi, ho ricacciato comunque indietro l'emozione negativa e ho incominciato il solito giro. Oggi in reparto c'era anche Irene, la mia "compagna di banco". Di solito prendiamo le vie opposte del corridoio, raramente ci ritroviamo insieme, eppure non so come... siamo finite entrambe in quella stanza. Un paziente e Sua moglie che l'accompagnava, due suore... una in terapia e l'altra che l'accompagnava. Tutto sommato anche Irene ed io ci accompagnavamo... alla fine pronunciati i Nostri nomi, abbiamo scoperto che in quella stanza eravamo in quattro a portare lo stesso. Maria.
Per suor Maria era ricominciare, e lo diceva... questa volta voglio avviarmi bene. Sono convinta, vincerò con la gioia perché di gioia si guarisce.
E davvero ci credeva perché lo dimostrava con l'entusiasmo ed il sorriso in volto.
Poi ci siamo raccontate. Le Nostre storie, così simili pur tanto diverse per situazione e "stile".
Che bell'incontro ho fatto oggi per ricominciare... ha detto suor Maria.
Che bell'incontro ho fatto io per poter continuare.

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