mercoledì 24 dicembre 2014

DUE IN UNO...


Ormai ci siamo... domani sarà la Vigilia di Natale, e questi sono stati giorni frenetici per me, non hanno dato il tempo di pensare. E forse è stato meglio così...
Esattamente 5 anni fa, il 23 dicembre 2009, faceva la sua prepotente, invasiva comparsa, il "mio tumore", mio e di nessun altro, e del resto non avrei mai voluto fosse di altri. Meglio a me, ho detto sempre... e adesso che ne so di storie, ne sono fortemente convinta... meglio a me.
Nell'ultimo periodo, dicevo... ed oggi in particolare sono stata così impegnata che ho potuto solo affacciarmi per salutare... qualche segno di presenza, come dire... io ci sono... e poi più niente. Così è saltato un pezzo della "storia mia", la ricetta del giorno, forse qualche "buonanotte", quando me ne sono resa conto, era già l'ora dei pensieri prima di andare.
Ma poiché, si sa io non mi arrendo e una soluzione la trovo sempre, ecco come me la caverò "eccezionalmente" per stasera... un'"offerta speciale", Due in Uno... e non se ne parla più.
IO continuo a... raccontare la "storia mia" che cominciò quel 23 dicembre.
Dunque, ieri dove eravamo rimasti?
..............
I giorni di attesa per ritirare l'esito della mammografia, nove per l'esattezza, passarono, e quella mattina ci contavo di poter alleggerirmi di un peso, fare un altro passo avanti, avere la certezza di una speranza sempre in divenire.
"Devo ritirare un referto", "Un attimo solo".
La ricerca di una busta tra le altre. Strano, non c'è. Ma è oggi il 14? Mi chiedo.
"Scusate ancora". Passa qualche minuto. "1953? (anno di nascita)... mi dispiace, non è pronto... manca la dottoressa, rientra mercoledì... ripassate".
Ma come, una 048 (codice dei malati oncologici) deve ritornare, deve vivere ancora momenti d'ansia, non ha dato già abbastanza "alla nobile causa"?
Era evidente che no, se alla mia domanda forse inopportuna ma comunque comprensibile, "C'è qualche problema?", arrivò la risposta un po' stizzita... "Signora... la dottoressa deve mettere la firma al referto!" "Scusate", replicai con un timido sorriso e all'improvviso avevo avuto tanto caldo, quasi soffocavo. Pensavo che non avrei mai rivissuto queste sensazioni e invece... ero uscita di lì e avrei voluto piangere.
Brava... pensai e quasi urlavo... faccio la forte e poi mi perdo per niente, affogo in un bicchier d'acqua. Così mi ricomposi e salii in reparto, tra i miei amici, dove mai mi ero ritrovata da sola con i pensieri perché condividendoli, ricevevo in cambio tanta forza e il senso di vuoto si colmava.
Ed è cosa che continua, anche se il luogo è diverso, perché le "persone" con gli stati d'animo speciali non mutano mai atteggiamento.
E si scambiano sguardi e negli occhi si leggono storie, percorsi, una lotta che non finisce mai. Lo sguardo arrabbiato ma anche smarrito di chi da troppo tempo s'aggrappa alla vita, quello spaventato di chi la sente sfuggire come sabbia tra le dita, lo stupore negli occhi di chi finalmente si rende conto e non crede sia vero, di poter chiudere un'ampia parentesi che aveva interrotto il suo lineare discorso con la vita.
S'impara tanto leggendo quegli sguardi, ne viene fuori la natura umana, fragile, vulnerabile ma anche forte quando combatte la battaglia per la vita, un po' incredula ma tanto felice quando ne esce vittoriosa.
(continua...)

2 commenti:

  1. Bellissimo post,vorrei avere la tua forza Mary!Ti auguro un sereno Natale e un felice anno nuovo.Un abbraccio da Olgica,smackkkkk...

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  2. Tantissimi auguri, Olga per un Santo Natale e un Felice Anno Nuovo.
    Grazie per tutto e un forte abbraccio...

    Mary

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