sabato 20 dicembre 2014

CIO' CHE A VOLTE MANCA... a chi, come Noi, basta poco


Veramente in questa grande barca che fa acqua un po' da ogni parte, più di qualcosa manca, a partire dalle necessità basilari. Ma se per queste carenze possono essere addotte scusanti attribuibili all'interminabile "crisi economica", per altre davvero non si saprebbe dove andare a cercare.
Per essere più chiara... si lamenta la scarsa "umanità" da parte di qualche medico e infermiere. E' vero, si impegnano... si sforzano, tentano e a volte riescono pure, però in definitiva non risulta un atteggiamento costante e duraturo. Perché?
Eppure si sa che le terapie funzionano al 60%, ma il restante lo fa disposizione d'animo, determinazione ed ottimismo... cose che non si alimentano certo da sole, hanno bisogno di essere "ravvivate" dall'esterno e ancora di più da chi dovrebbe capirne. Si dirà allora... ma il medico è tra mille impicci e questioni, deve districarsi senza lasciarsi coinvolgere, proteggersi per non cambiare "mestiere"...
Ecco... penso che il punto sia proprio questo... fare il medico molto per mestiere, e poco o niente per "passione". L'ideale sarebbe per entrambi gli intenti al 50%... ma quante volte è così?
Oggi una paziente ha raccontato un episodio quasi da brividi.
Ero nella sua stanza, e con lei ce n'erano altre due... si parlava, ogni tanto ci scappava la solita risata, poi non ricordo bene, avrò fatto qualche osservazione, al che lei ha replicato... così dovrebbero parlare certi medici!
Lo ha fatto con un impeto che mal celava un certo risentimento. Per riportare l'equilibrio ho cercato di spezzare una lancia in favore della "categoria"... invano. Perché ha spalancato gli occhi, e con una mimica facciale che parlava da sola, e una gestualità che aggiungeva il resto, ha esclamato... lo vuoi capire o no, che un medico mi ha mandato a...?
Ma no, ho detto io... non è possibile, forse ci sarà stato un malinteso.
Quale malinteso... quel paese dove mi ha mandato, lo conosco io come lo conosce pure lui, allora io ce l'ho mandato altrettanto. Ho sbattuto la porta e non mi ha visto più. Ma ti dico, quel signore ha sbagliato "mestiere"... doveva fare il "pecoraro". E ti ho detto tutto.
Ovvio, non potevo aggiungere altro, e mentre andavo via pensavo a quelle volte che mi si dice... tu dovevi fare il medico.
Beh, con certezza credo proprio non sarebbe stato possibile...

2 commenti:

  1. In questo periodo dell’anno è quasi un obbligo essere disponibili verso i nostri simili ma quando leggi queste cose viene voglia di prendere a pedate chi si comporta in quel modo. Questo né un comportamento sempre riprovevole ma è addirittura criminale quando coinvolge una persona sofferente.
    Auguro a te e ai tuoi cari un sereno Natale d’amore, un abbraccio.
    enrico

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    1. Caro Amico... il Natale è l'occasione giusta per portarsi tutto alle spalle, ché non sia solo Natale, ma diventiamo Noi stessi Natale. Dimenticare... far tesoro per migliorare e poi, soprattutto "perdonare". Il dono dei doni... quello che porgiamo agli Altri e insieme pure a Noi stessi.
      Auguri a Te per un Natale di serenità e un Anno Nuovo tutto da scoprire con curiosità.

      Mary

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