giovedì 11 dicembre 2014

DIVERSI MA... COMPRENSIBILI


Ovvero, il mondo è bello perché è vario. Poi aggiungo... fino ad un certo punto, dal momento che diventa una gran fatica barcamenarsi per capire e farsi intendere.
Sarà anche questo compreso nel "pacchetto dell'esistenza umana".
Intanto non so come né da dove provengano certi consigli che "mi picco" di dare... è certo comunque che non sono così tanto per dire e spesso nascono dall'esperienza personale, frutto a volte di combattuti confronti e difficili scelte.
L'aver vissuto una malattia ancora per molti versi considerata "estrema", mi ha regalato l'entusiasmo di una rinascita velata di ingenuità, e nello stesso tempo una sorta di disincanto nei riguardi dell'Altro da me, comprensibilmente diverso. Mi confronto pacatamente in qualsiasi caso, consapevole anche di poter andare incontro ad una delusione, e la cosa intesa così già delude meno a priori. Se poi riscontrerò sintonia di pensieri ed intenti non potrà essere che conferma di una felice intuizione.
Perché a pensarci bene...
Il sentirsi combattuti, in mezzo a due fuochi è proprio delle persone che si fanno degli scrupoli e sono generose altrimenti il "problema" o meglio il "dubbio" non si porrebbe affatto, però non è possibile vivere in questo modo le relazioni, non porta giovamento a se stesso e non solo. Ad un certo punto è necessaria la "scelta"... come ad un bivio di cui non si conoscono le strade, non si sa dove portino... comunque si deve scegliere, rischiando è vero, ma con la reale certezza di aver fatto la cosa giusta. Questa consapevolezza premierà... ci si sentirà forti e sereni e col tempo... non più di tanto... di nuovo disponibili come prima se non di più.
Tutto questo lo sto ancora imparando, a volte ne ho pagate le spese e ho imparato pure che queste bisogna metterle in conto quando si investe su se stessi e la spontaneità dei sentimenti.
La questione è che l'essere umano ha un'abilità speciale per complicarsi l'esistenza e va a cercare chiavi di lettura astruse per interpretare l'altrui agire... mai che si limita a quel che vede, l'apprezza o meno e finisce lì.
Vuole sempre di più... pretende troppo. E il "rispetto" dell'Altro... dov'è?
Quando poi viene a cadere l'equilibrio dell'"intesa" iniziale, ha origine il disagio e la spontaneità è penalizzata a discapito dell'intero rapporto.
Sarà così difficile da intuire?
Per quel che mi riguarda... dopo un'esperienza "così", ho trovato il mio equilibrio... evito qualche "sassolino" , non mi pongo troppe domande, scaccio dubbi appena si presentano. Le relazioni vanno vissute in modo rilassato... IO credo in TE, se per Te non è lo stesso, non è certo un mio problema... probabilmente quel sassolino famoso sei Tu a portartelo dentro, non posso fare altro che prenderne atto e al massimo cercare di capirti.
E alla fine quando nulla si può in positivo, bisognerà pure proteggersi, e
"prendere le distanze" da qualcuno sarà l'unica e possibile "medicina salva-cuore".

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