giovedì 14 giugno 2012

Rabbrividisco... non so se per l'aria un po' troppo fresca per una sera di giugno o lo spettacolo pirotecnico del quartiere.
Mi hanno fatto sempre questo effetto i fuochi d'artificio soprattutto quando a pioggia quelle scintille variopinte  sembrano cadere proprio su di te.
Poi un brivido lungo la schiena, la pelle d'oca sulle braccia e tutto finisce con il botto finale... quello più forte.
Sono uscita sul balcone per seguire Biù Biù...
  Non ha paura, è una cagnolina "tosta" ma io ero ugualmente in pensiero e ad un certo punto le sono andata dietro. Il balcone è lungo e lei è talmente piccola che non l'ho scorta subito, e in realtà non avrei potuto perchè era rimasta sulla soglia con la testolina appena fuori a guardare... i suoi occhioni al cielo e la codina bassa tra le zampe. Avrà avuto un po' di paura?!
 Beh, se l'ha provata adesso è bella e dimenticata a giudicare dal vigore con cui gratta sui cuscini del divano prima d'addormentarsi.
E' fatta... gli occhi le si sono già chiusi mentre ancora per qualche minuto muove le orecchie a mo' di piccole parabole.
Ed anch'io ho già dimenticato i brividi e la sensazione di spilli sulla pelle di poco fa...
Si fa presto a dimenticare quel che si prova nell'immediato per qualcosa che Ti prende all'improvviso, poi ti tranquillizzi e quando ci ripensi è tutto diverso perchè rimangono solo le impressioni che se buone si fissano per sempre come bei ricordi altrimenti si trasformano in insegnamenti da tenere in gran conto per il futuro.
Due anni fa... di questi tempi avevo appena terminato i primi quattro cicli di chemio e m'apprestavo ad affrontare l'intervento di mastectomia... un salto nel vuoto, non sapevo come sarebbe stata per me dopo... un pizzico d'incoscienza e la sensazione comunque piacevole d'essere protetta ed amata ugualmente e in ogni caso.
Di quel periodo ora cosa m'è restato? La paura, il dolore, tutta la sofferenza anche fisica ritornano come flash e così vanno via... restano come sensazioni quasi piacevoli la "tenerezza" che provavo per me stessa quando mi riprendevo e la certezza che ce l'avrei fatta perchè altrimenti qual era lo scopo di tanta forza  per superare ogni volta tutto quel malessere?
Di volta in volta così diventavo più determinata fino ad uscire dal "tunnel"... fino ad oggi, almeno per ora.

4 commenti:

  1. Non pensare a due anni fa... Ce l'hai fatta e ora devi solo pensare a un sereno "domani".
    Ti abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mia cara Ale... a due anni fa continuo a... pensare ma non con l'angoscia che si può credere. E' come girarsi indietro mentre si avanza e vedere finalmente qualcosa che ha impegnato duramente fisico e mente allontanarsi.
      C'è speranza in quel che affermo... non temere.
      Un bacio,
      Mary

      Elimina
  2. Risposte
    1. Emblematico e rasserenante commento.
      Grazie, dottore.
      Mary

      Elimina