lunedì 28 febbraio 2011

"Scusate, dottore...  pensate di poter fare la quadrantectomia ora che il tumore è così ridotto?" Glielo avevo chiesto perchè all'inizio mi aveva prospettato anche quell'eventualità, avrei scoperto dopo che lo dice sempre, forse nel tentativo di tranquillizzare il più possibile, e in effetti sapere di sicuro che presto sarai con una mammella in meno, un po' di ansia la mette. "Voi che dite?" "Io dico ciò che dite voi, mi fido, non potreste volere niente che non fosse strettamente necessario." "Ecco... brava! Penso alla mastectomia, ma solo perchè guardo al futuro; per limitare al minimo la possibilità di una recidiva è inutile conservare un tessuto che ha mostrato una così forte predisposizione ad ammalarsi, asportiamo completamente la mammella e potremo stare più sicuri, però... faremo mastectomia e ricostruzione immediata, un unico intervento e non ci pensiamo più." A sentire "un unico intervento" mi rianimai e cominciai già in un certo senso a non pensarci più, d'altra parte era una cosa da farsi, no??! Allora che fosse fatta presto e bene e col minor disagio possibile per me. Presi la lettera di presentazione da consegnare alla caposala del reparto al momento del ricovero e uscii dallo studio. Svanita quell'ansia che ormai durava da troppo tempo, mi sentivo serena, molto e certamente si doveva vedere anche dal di fuori. "Che ha detto, ma'? Stai sorridendo!" Mia figlia si meravigliava perchè un'espressione così sul mio volto, evidentemente non la notava da parecchio, ed era ovvio visto che da ben sei mesi avevo perso la mia tranquillità, annullato ogni certezza e smarrito la prospettiva del futuro. Adesso andavo incontro ad una prova di cui vagamente conoscevo il grado di difficoltà, l'esito mi si diceva certo al 99,99% e a me conveniva crederci, però finalmente avrei ottenuto qualcosa di concreto, l'eliminazione definitiva di quell'orribile "bozzo".

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