giovedì 3 febbraio 2011

E passò pure quella bufera e il giorno dopo fu tremendo, la luce mi feriva e l'aria mi stordiva, ma passò anche quello e poi volli riprendermi, in fretta perchè la domenica si avvicinava e mi aspettava l'impegno della Cresima di Alessandra, mia nipote. Erano venti anni che me lo aveva chiesto e solo ora aveva fissato la data, che dire... proprio il momento giusto! Tanto che io, sdrammatizzando, le avevo detto per scherzo, "Ma tu aspettavi che mi venisse il cancro per deciderti?" "Ma zia, che dici?" Avevamo riso su quelle parole e il cancro, nominato in quel modo e in tale contesto per un momento non ci sembrò neanche una malattia tanto grave, perchè si impara presto in queste situazioni che le malattie, le difficoltà fanno meno paura se le si guarda in faccia e le si chiama con il loro nome senza inutili giri di parole. E ironizzando poi tutto viene ridotto a una "parentesi", triste, difficile, ma pur sempre e solo una parentesi che prima o poi si chiuderà.
Mi ero preparata per quell'occasione, un completo nuovo da indossare e tanta voglia di vivere una giornata diversa, serenamente, accantonando prelievi e terapie, nausea e pappe svezzamento. Ci tenevo per me ma anche per Ale, che nonostante i suoi trentadue anni conserva l'entusiasmo e gli sprazzi d'allegria di una bambina, e per questo non volevo di certo guastarle la festa. E' tanto cara! Nei primi giorni del ricovero in ospedale aveva rimandato la partenza e mi era stata vicino, a farmi coraggio sempre con naturalezza e serenità e i suoi occhi conservavano la stessa luce di quando, piccolissima pronunciò per la prima volta il mio nome, secondo solo alla parola "mamma".
Il mio impegno alla fine fu premiato perchè la ripresa fu più rapida del solito e al sabato... niente più nausea, affatto stanchezza. La sera feci le grandi prove per il giorno dopo; indossai il mio completo nuovo, del colore trendy per quella stagione, bianco e fango, in testa la parrucca, ai lobi un bel paio di perle e poi mi guardai allo specchio... ah, ma stavo dimenticando qualcosa... sì, le scarpe, anche quelle nuove, modaiole, senza punta. Ora sì... perfetta! Mi sentivo bene perchè mi vedevo bene! E la chemio di tre giorni prima? Era bell'e dimenticata!!

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