lunedì 25 luglio 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.54) ("Mamme")

Potrà sembrare quasi blasfemo metterle sullo stesso piano, non lo è dal momento che l'essere umano sempre più si comporta non da bestia ma peggio, molto peggio. Generalmente l'amore di una madre è pari a quello del Cristo che si sacrifica, perché entrambi donano la vita a discapito della propria. Normalmente la mamma è sempre due o più passi indietro perché al figlio non manchi nulla, prega per lui, lo ama visceralmente come lo avesse ancora e per sempre in grembo. E lo protegge, in alcuni casi fino alla morte. Come fu per Gianna Beretta Molla che, incinta, rifiutò le cure per un tumore, purché la Sua piccola potesse vedere la luce. E fu la prima madre che diventò santa per essere stata mamma fino in fondo. Per aver dato il meglio di sé quando fu la Sua "ora". Madri che accolgono, comprendono, non abbandonano. Non giudicano, neanche quando dai figli non solo sono giudicate ma persino condannate. E poi... poi purtroppo ci sono quelle che per condotta spregevole non meritano alcun commento... Perciò racconto una storia, pare una favola o tanto per dire, e invece è reale, fatto da cortile quasi incredibile. Mio marito si è affezionato ad una gattina randagia e questa a Lui. L'accudisce, l'accarezza, le parla e in cambio riceve fusa e dolci miagolii. La gattina ha partorito non da molto ma ha perso i suoi cuccioli, forse nati morti, perché è ricomparsa presto senza pancia e impaurita. Qualche giorno fa mio marito ha visto nell'aiuola un micetto nero, ancora con gli occhi chiusi, nato da poche ore. L'ha raccolto da terra e momentaneamente l'aveva posato accanto alla serranda del box. All'improvviso è arrivata la gatta, l'ha abbracciato con le zampe anteriori, poi l'ha preso per la collottola ed è scappata via sotto un'auto. Per proteggerlo. Pensavo... strano che dopo certi accadimenti, per poter tornare a credere nell'umanità, si debba far riferimento all'istinto materno animale.

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