venerdì 1 luglio 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.30) (Dieci... undici... dodici... e a continuare)

Effetti collaterali di una lungosopravvivenza. Stamattina ricordavo i miei ormai noti trascorsi, proprio di questa stagione, dodici anni fa. Mi è venuto spontaneo ingannando l'attesa, da una fila all'altra per prenotare, sottopormi ad un prelievo, ritirare un referto. È stato un ritorno al passato, edulcorato dal fatto che ancora ci sono, piuttosto acciaccata ma sempre vigile a me stessa. - Moscia... moscia assai... Allora si vede proprio che oggi sono floscia come un calzino bagnato, ho pensato alle parole dell'infermiere che cercava invano una buona vena utile. - Io... io sono moscia? - Ma no, signora... non mi sarei mai permesso. Mi riferivo alle vene, mosce e vuote per il caldo. Già, il caldo come quel 29 giugno della dimissione, che mi parve essere scesa dalle montagne russe. - Prova sulla mano... gli ho detto. Ha provato, e il sangue ha preso a scendere giù nella provetta, ormai sono un'esperta, tante ne ho vissute sulla mia pelle Quindi una mattinata intera nel medesimo ambito quasi a voler celebrare un anniversario di sopravvivenza, come normalmente è chiamata ciò che per me è vita vera vissuta nella sua essenza. Amo raccontare, condividere ogni particolarità di questo strapuntino della mia esistenza. Parlare, confrontarsi serve... diceva quell'Amico, infatti anche i ritagli da una storia di Speranza sono particolari e possono costituire, per Chi li raccoglie, motivo di risorsa.

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