domenica 28 febbraio 2016

ELABORARE E RIELABORARE

Stasera mi sono capitate sotto gli occhi poche righe scritte da me un paio di anni fa, quando cominciavo seriamente ad incamminarmi su quel sentiero casuale e benefico di cui ho parlato e parlo...
Credo sia nota a Tutti la mia storia e il suo proseguo.
Questa è una riflessione frequente per tirarmi su, quando il pensiero assale e sono da sola.
E poiché sono convinta, ho ancora tanto da fare, metto solo un...
PUNTO E A CAPO... e mai un PUNTO E BASTA
Quando non si può girare pagina o non si vuole,
bisognerà comunque mettere un punto e andare a capo per ricominciare.
Cominciare una nuova storia, un altro capitolo... un periodo.
Arriverà però ugualmente che tutto lo spazio sarà pieno, ci sarà il punto ma il proseguo potrà essere solo di quella stessa storia la pagina "che verrà".
Così scrivevo allora, e nulla è cambiato per il momento, giacché di punti non troppo fermi ne ho messi tanti, giusto per elaborare "piccoli lutti" di me dopo aver vissuto quello al primo impatto ritenuto devastante. Dovevo vivere perché lo volevo, e fu il primo "punto" e pensai di convincermi non solo a voltare pagina, ma cambiare libro. Non fu così. Perché seguirono "pagine di appendice", prologo di un'altra storia che continua e desidero non finisca.
Confesso che all'inizio ero presa da una tensione che nasceva dalla consapevolezza di un cambiamento imminente che doveva segnare il superamento definitivo di ciò che era stato.
Mi sentivo caricata di forte responsabilità. E se fosse stato troppo presto per girare pagina?
Poi più per caso che per mia volontà non mi allontanai dal posto dove avevo trascorso l'anno più difficile della mia vita, quasi ci misi le "tende", e allora mi resi conto che per sopravvivere a tanto dolore di riflesso avrei dovuto dare una sistemata a quello che era rimasto dopo la dura prova.
Gli strumenti psicologicamente utili in un contesto di questo genere sono gli stessi strumenti usati da un bravo chirurgo per incidere, recidere, pulire, disinfettare e ricongiungere allo scopo di migliorare e risanare un aspetto fisico del paziente. Quando ci si trova davanti a una svolta infatti, è necessario anche in senso psicologico avere una visione chiara, senza essere visionari, di quello che sarà, sia nuovo proposito da realizzare o quel che capita da vivere.
Occorre incidere un sentiero che conduca recidendo tutte le escrescenze emotive e mentali, ossia quelle forme di pensiero cristallizzate e pesanti che ostacolano la nuova realizzazione di se stessi.
Un "punto e basta" però non potrà mai essere, se altre storie simili a cammei andranno ad incastonarsi nell'antica trama, ripulita e corretta. Consapevole.

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