mercoledì 15 luglio 2015

PANE E POMODORO


Emoticon heart 

Ti assicuro che non posso mangiare niente, un po' perché tutto mi fa male e poi non mi va niente...
Sono entrata nella stanza e l'ho rivista dopo molti mesi. Piccola piccola, più piccola ancora, ché più in carne non l'avevo mai vista.
E come campi, scusa...? le ho chiesto allora.
Mangio panino e pesca.
Panino con la pesca, certo come abbinamento è, se non proprio strambo, per lo meno inusuale. Comunque, contenta lei... e considerando che tutto va bene pur di raggiungere lo scopo in questo caso della sopravvivenza, aggiudicati panino e pesca incredibilmente ad esigua maggioranza.
Del resto perché meravigliarsi? Chi si sottopone a chemioterapia va incontro a "sghiribizzi" alimentari, fra nausee e voglie strane bisogna cogliere il momento del desiderio più normale e approfittarne per tutto il tempo che la Mente accetta il pensiero e lo stomaco il resto.
Fu così per me con "pane e pomodoro", lo è stato con "pane e insalata", per il momento soppiantato dalla prima combinazione.
Già... sono tornata all'antico amore. Lo mangerei sempre, non mi stanca mai, e poi tutto sommato, se non si esagera e con gli ingredienti sani del condimento, ad libitum ci può anche stare.
Perché è un alimento quasi perfetto e non manca di alcun nutriente, carboidrati e vitamine, grassi e proteine... ci sta tutto quel che deve esserci.
Manca la varietà?... può darsi, ma anche in questo caso vale il vivere giorno per giorno senza andare troppo per il sottile, e allora... domani si vedrà.
In queste giornate particolarmente calde è il "mio piatto preferito", lo preparo con cura badando persino all'equilibrio dei sapori, ché nessuno prevalga, e sia pure "armonia" di colori per la vista.
Svelo all'istante un mio piccolo "segreto", frutto dell'esperienza personale.
Prima di condire sapientemente la larga fetta di "buon pane pugliese", metto a macerare in un piatto pomodorini ciliegino tagliati a metà, uno spicchio d'aglio, olio e sale e qualche foglia di basilico. Dopo mezz'ora questo preparato che pare quasi un intingolo, va ad adagiarsi sul pane, deliziando occhi prima e palato dopo.
Ah... assolutamente da non dimenticare, il tocco finale. Un pizzico d'origano, ma di quello buono che ancora sa di strade di campagna e sole della Nostra bella terra.
Che dite... alla fine non potrebbe essere un piatto degno di un re?

2 commenti:

  1. Ottimo Mary,mi hai fatto proprio venire voglia con questa bellissima descrizione.Domani lo provo anch'io,grazie.I cibi semplici sono i migliori con questo caldo.Un abbraccio e buona notte da olgica ...

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    1. Ciao, Olga... hai ragione.
      Provalo, non te ne pentirai e non potrai farne a meno.
      Un abbraccio.

      Mary

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