sabato 30 novembre 2013

Ricaricarsi

... solo dieci minuti prima, di fretta ma non di corsa per raggiungere la segreteria del laboratorio.
Avevo da ritirare l'esito degli esami del sangue per il prossimo FOLLOW UP, e sono andata via prima dal reparto ma solo il tempo giusto per non trovare lo sportello chiuso. Di fretta, per questo... senza ansia, per altro. Non che manchi del timore ogni volta, è solo un "pizzico" quel che resta, un' "ombra sbiadita" dell'antica paura.
Ho dato il mio nome... mi è stata consegnata una busta, all'interno un'altra "riga" del pass per la vita.
Tutto a posto ed ho tirato un sospiro di sollievo... e il cuore batteva normale... come del resto poco prima e non più come una volta. Col tempo, è vero... ci si ridimensiona, ma molto anche dipende dal modo di vivere il periodo altrettanto critico del post-tumore.
 Ci si può rifugiare in una sorta di "teca" dalle pareti sottili ma completamente opache... oppure in una "bacheca" trasparente, però di materiale duro e spesso che permette la vista all'esterno, mentre le voci e i suoni arrivano ovattati. Infine c'è Chi sceglie di restare nello spazio di sempre, forse delimitato da uno steccato oppure tutto aperto, a seconda dei casi ma comunque a cielo aperto. L'aria non manca, la luce del sole neppure... l'anima e il corpo si rigenerano sempre.
Quello spazio pur limitato, comunque non per propria volontà e per cause esterne o preesistenti, non condiziona più di tanto... perché in un modo o in un altro si apre all'esterno e consente il... respiro.

2 commenti:

  1. Sono tanto felice per te... Ti auguro un sereno fine settimana.

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    1. Grazie... della Tua felicità, Ale... anche questa è per me un dono grande.
      Un bacio...
      Mary

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