martedì 17 aprile 2018

CON... O SENZA?


Ormai non concedo il tempo per quella domanda... con o senza?
Perché va in automatico. Senza ferretto. E' chiaro che sto parlando di reggiseni, nello specifico del reggiseno appena acquistato, e mentre faccio mente locale e lo rigiro tra le mani, mi rendo conto che la voce... reggiseni occupa uno dei primi posti del bilancio familiare. "Il tumore non coinvolge solo la donna, ma l'intera sua famiglia", lo dico sottovoce per sdrammatizzare, e con ironia perché mi riferisco alle conseguenze economiche. Quanti e con quale rapidità ne ho consumati, e non potrebbe essere diversamente considerati i tanti "aggiustamenti" per essere... perfetta agli occhi miei, perché tutto è relativo e se la mente s'incaponisce o l'umore non è giusto, il "non problema" diventa "problema serio" di non facile soluzione. Ma poi guardando l'immagine allo specchio, noto che gli occhi lucidi di stizza e rimpianto continuano per la gioia di esserci, e allora con decisione e coraggio tiro su da una parte e mollo giù per quanto possibile l'altra destinata all'eterna giovinezza, e l'equilibrio anzi il livello è raggiunto, più o meno... ma che importa?
Sei anni fa, qualche giorno dopo l'intervento di ricostruzione avemmo un gran da fare per trovare il reggiseno giusto, parlo al plurale perché coinvolsi pure mio marito con le lacrime, perché pensavo sarebbe stato facile ma all'inizio non fu così, perché restai delusa, e il disagio post operatorio del tutto normale mi sembrò una strada senza uscita. Anche Lui restò spiazzato, e pur di vedermi contenta si ritrovò a sfogliare depliant e cataloghi di lingerie per cercare qualcosa da propormi.
Trovammo finalmente la soluzione e il sorriso tornò ad entrambi, ma da allora in poi ogni volta che pronuncio la fatidica frase... mi serve un reggiseno nuovo, mi chiede... sai quello che vuoi?
Si, certo... replico... andrà bene uno qualsiasi, l'importante è... senza ferretto.

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