lunedì 2 aprile 2018

PASQUA IN EQUILIBRIO


Storie nelle storie che s'intrecciano ad altre storie confuse e contorte, e ad illusioni disilluse nell'ostinazione di volere la Vita come la si desidera. Nella quotidianità, tra decine di impegni e tanti affanni si lascia correre e si accantona in un angolo pure quel desiderio, legittimo più o meno, che diventa comunque motivazione importante.
Sarà pure capriccio infantile e presuntuoso, ma non si può negare sia così.
E va be', l'ho ripetuto oggi di fronte al "desco pasquale"... la vita va al contrario di quello che avevi pensato, non sempre, però spesso e volentieri, e pure da questo devi risollevarti, anzi ricavarne il meglio che si può, nel bene e nel male.
Non sono pensieri "pasquali"? Forse no, seguendo i canoni tradizionali, ma se caso mai a Pasqua mancassero agnello e colomba sarebbe meno Pasqua? I simboli possono pure non esserci, ma la sostanza... quella si, sempre presente. La "mitezza" dell'Agnello, la "pace" della Colomba. Ma sempre per quella confusione e le conseguenti disillusioni di cui detto sopra, qualche carenza si rileva pure a Pasqua. Chi è mite deve soccombere per mantenere gli equilibri e perciò la pace, ché di pace si parla pure in un ambito ristretto, la famiglia, un gruppo, persino due amici. La pace nel mondo parte da qui, da piccole "cellule" di organismi composti, se non addirittura dall'animo di ognuno.
Constatato questo, allora che si fa al termine di un giorno di Pasqua un po' sulle righe, quando a fatica si è cercato di tenerne al centro il significato?
Personalmente farei riferimento alle festività pasquali passate, anzi proprio antiche, prima che passasse troppa acqua sotto i ponti, consumandone i pilastri per la ruggine. Quando cambiavano il profumo nell'aria e la luce durante il giorno, e lo "stabat mater" accompagnava le ultime ore tra agonia e travaglio prima della Resurrezione. Senzazioni ed emozioni che non Tutti provano più, se altre sono le strade intraprese e i traguardi prefissati.
Per me da otto anni a questa parte ogni Pasqua segna un momento di riflessione, cominciai con la chemio un martedì in Albis e in seguito ogni volta capitò qualcosa da ricordare. Voglio però ricavarne ancora solo positività, non esiste resurrezione o rinascita se non si passa per la "morte". Non necessariamente quella fisica, magari sarà solo il buio di un momento o morire a se stessi per rimettersi in piedi, più forti in autostima e in perfetto equilibrio con sé e gli Altri.

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