sabato 7 aprile 2018

COME UN CRICETO NELLA RUOTA


Stasera i miei pensieri prima di andare concludono una giornata "pesante", definizione che lascerebbe pensare al negativo, e non è esattamente così, almeno non del tutto. Si pensi alla solita medaglia, alle due facce di tale medaglia... ecco, oggi è stato un giorno che da una parte ho ricevuto tanto, e dall'altra mi è stato tolto altrettanto.
Un'intuizione dolorosa confermata, un'altra perdita che mi ha lasciato un vuoto nell'animo, come un "buco" impossibile da rattoppare. Avrebbe potuto essere mia figlia, ma davvero, più o meno la stessa età della figlia che ho, e che vorrei proteggere, accarezzare all'infinito. Avrei voluto proteggere, accarezzare anche Lei, e invece...
Oggi... un altro dolore...
E poco prima di sapere, quasi per preparare il terreno e compensare in anticipo, un bell'incontro, di quelli che lasciano senza parole veramente. Si può solo ascoltare e nello stesso tempo rivedere la propria e le altrui storie scorrere rapidamente nella memoria, ritrovarne la spiegazione, la ragione... le soluzioni. Perché della vita comprendiamo poco il senso dall'inizio, c'affanniamo, rincorriamo non so che cosa senza mai raggiungere niente, come un criceto nella ruota che corre corre tutto intorno, non si ferma se non per riprendere al contrario, e non si rende conto nemmeno se a cambiare verso lo spinge la noia. Intanto corre... corre... corre...
E l'uomo fa lo stesso. Si affanna, non si concede pause, lavora e trascura affetti e persino se stesso, come se la vita non dovesse mai finire, finché questa impone uno "stop" forzato, mette sull'avviso. E la ruota si inceppa...

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