domenica 18 febbraio 2018

SINTONIE


Non finirà questo tempo vissuto in modo nuovo prima che il buon Dio decida per me che non mi dedichi più alla "cura" dell'Altro. In ogni modo e ovunque sia. Con l'ascolto e la parola, verbale e scritta... in ospedale e a casa mia, su per le scale e in strada quando incontro.
Si, mi ha preso tanto e mi prende ancora, ciò che faccio non mi piace nel senso letterale del termine, perché non può far piacere essere spettatrice di sofferenze, però mi appassiona ed è la gente che mi cattura mente e cuore. Non posso farci niente.
E pensare che un tempo evitavo luoghi ed argomento, sceglievo l'alternativa facile e a lunga scadenza, non pensarci.
Ma la Vita, che ama far sorprese, per me ne aveva in serbo una bella grossa, talmente sbalorditiva da sconvolgere sentimenti ed emozioni, reazioni ed atteggiamenti.
E così sono otto anni che dall'ospedale non sono mai andata via, all'inizio per necessità, in seguito per scelta quasi forzata, ora libera, anzi liberissima, e niente pare turbarmi oltre il dovuto.
Non è un piacere, ripeto ... a volte mi si stringe il Cuore e non so replicare, allora tengo forte una mano o azzardo una carezza se so di poterlo fare... non è un piacere affatto, però è rasserenante perché nel confronto c'è lo sforzo di superare un momento e se si riesce mi rassereno, perché finalmente vedo negli occhi dell'Altro un po' di serenità. Duri solo un attimo o il tempo che serve.
E poi... poi ci sono quegli incontri, apparentemente casuali, che si rivelano speciali ed amo definire come "sintonie". In un termine la "musicalità" che accompagna una relazione, fatta di approccio solare e rasserenante, conoscenza graduale senza atteggiamento reciproco di giudizio, pensieri e considerazioni sulla vita tanto simili. Essere sulla medesima lunghezza d'onda.
Di incontri così me ne capitano molti, ma qualcuno incide positivamente più di altri. E ce ne accorgiamo, perché appunto è cosa reciproca, perché non servono molte parole per spiegarsi, e ci si carica di entusiasmo per ogni interesse o scopo comune. Si condividono progetti, ci si mette a nudo, si rivela tra le righe di che cosa si è capaci. Grande forza e sensibilità nel continuare sempre e nonostante tutto, curando il "buono" e il "bello", ridimensionando il "difficile" e il "controverso", quelli che sono insomma gli aspetti della Vita, che va vissuta con la grande e rara capacità di essere comunque nella gioia.

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