giovedì 8 giugno 2017

TRE GIORNI COSI'...


E da lunedì siamo arrivati a mercoledì, giorno fissato per il rientro. Tre giorni sono pochi, è vero ma abbiamo cercato di viverli al meglio possibile, poi ieri sera al momento dei saluti con Nostra figlia abbiamo provato, mio marito ed io... entrambi la stessa sensazione, la medesima delle altre volte ma potenziata al massimo. Avremmo lasciato con dispiacere dietro di Noi un pezzo di Cuore.
Stamattina in pratica, poi sveglia all'alba e tutto ciò che era da fare di gran carriera, tanto che ci siamo mossi per andare in stazione molto ma molto prima, in taxi... naturalmente, alla cui guida era una donna, tatuata dalla testa ai piedi. Gentilissima, affabile... ma tatuata.
Giunti alla meta, mi accorgo di non avere più con me una busta con degli effetti personali, tra cui il libro che finalmente avevo portato da leggere durante il viaggio. Dovevo terminarlo durante il ritorno.
Ricordo di averla posata sulla panchina all'esterno dell'hotel. Allora che si fa? Si torna indietro, no!?
Ma signori... è così importante? Importante, si... non tanto per il valore ma per il contenuto. E si torna indietro, si recupera la busta, e poi alla fine si parte. In perfetto orario, con una punta di malinconia, e tanti pensieri per la testa. Il cielo sulla campagna color oro d'estate, oggi era di un azzurro intenso, e quando il cielo azzurro è, giusto che sia azzurro tutto, senza pensieri come nubi minacciose.
E mentre mio marito si accomoda a Suo modo, agitandosi di continuo, termino di inviare gli ultimi messaggi e poi mi do alla lettura del libro. "Più forte del male - Con la Fede ho vinto il tumore", di Paola Toeschi, moglie di Dodi Battaglia, un componente dei Pooh, colpita da un tumore al cervello.
Anche in viaggio ciò che mi appassiona non mi abbandona, e la lettura di questo libro mi ha offerto tanti spunti interessanti ed anche utili da condividere per "compassione", vivendo in empatica sintonia un tratto di percorso.
I miei pensieri all'improvviso diventano tanti e vari. Partono da ciò che leggo, si spostano a ciò che percepiscono con l'ascolto.
Alcuni viaggiatori parlano tra loro di sé, del solito "governo ladro", della offensiva questione Riina. La "dignità" appare voce stonata per quell'essere, come stonato addosso a lui sembra l'uomo di cui ha preso fattezze e pure sguardo. Il tutto mi dà il voltastomaco, così vado oltre. E penso a ciò che avrò da fare a casa, al "mio giorno dopo" che non è solo casa e neppure solo ospedale, ma pure chiesa, quando mi ritrovo con gli "Amici che contano" a parlare di speranza, di fede fatta di forza interiore, cadere e rialzarsi, di normalità che fa per un po' dimenticare ciò che si vive.
 Un bel po' di impegni, tanta ricchezza. Insomma la mia vita, quella attuale... un vero e proprio valore aggiunto a tutto il resto.

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