domenica 10 novembre 2013

Ognuno ha il suo...

... atteggiamento.
Nel caso specifico... riguardo la malattia.
Di sfida, apparentemente aggressivo ma in realtà, impaurito.
Combattivo, quel tanto che basta ma facendosi scudo della speranza.
Inerme, rassegnato... tanto non servirebbe a niente lamentarsi per ciò che deve essere... a tratti falsamente annoiato perchè stanco di una situazione che da troppo tempo "ristagna".
E fa sentire come in una palude da cui non poter venire fuori con la sola volontà, fermo ed estraneo da quella realtà che circonda cui si può essere partecipe solo guardando e forse pensando... chissà mai tornerò a far mio ciò che sento non appartenermi più.
Tre modi diversi di fronteggiare una situazione difficile, distinti e per giusta convinzione riscontrabili in tre tipologie di caratteri, a volte coesistenti in un unico soggetto nelle varie tappe del "percorso" o addirittura contemporaneamente quando la "prova" si è presentata improvvisa, con tanti quesiti e nessuna risposta certa.
Una "nuova conoscenza", una persona mai vista né sentita prima, mi ha quasi affrontato... per me è stato come sentirmi dire... pensa bene, prima di contar "chiacchiere"... quando secondo il mio modo di vedere sono tutt'altro che chiacchiere, ma "saggi, furbi convincimenti" che la speranza m'inculca così... strada facendo.
Poi... l'altro giorno, questa volta un'Amica, tra quelle per me importanti.
 La ritrovo spesso per "quei corridoi", in una di quelle stanze, mi accoglie sempre bene, mi sorride ma non ama parlare. IO le faccio una domanda e LEI... risponde esaustivamente però non più di tanto... non esce mai "fuori tema". Con la mano libera si sistema i capelli ( la parrucca?) o la maglia, poi con una smorfia si tira su, dicendo... "meglio viverla così come viene, tanto a che serve? meglio non contare i giorni da "quel giorno", non senti la scadenza addosso. Sono stanca, questo si... E va bene, comunque... dai...", e da qui capisco che ha detto il massimo che poteva.
Però l'altro giorno no, qualcosa in più me l'ha regalato...
"Sai...", ho esordito... "Tu dici di essere stanca e certamente lo sei, ma i Tuoi occhi tradiscono una serenità grande e Ti fanno più bella", "Ah, ma io sono serena... e per quanto riguarda la bellezza, lo dice pure una delle mie figlie... mamma, sei la più bella del mondo... e a me basta esserlo per Loro."
Così si è sbilanciata con me... che ho i Suoi stessi dubbi ma anche certezze, a volte accuso la stanchezza e vorrei cedere, e non lo faccio solo perché non perdo il "sorriso" della speranza.

4 commenti:

  1. Risposte
    1. GRAZIE, Giancarlo... sei molto caro.
      Serena Domenica anche per TE...

      Mary

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  2. Buona domenica Mary.
    Ognuno ha il suo atteggiamento anche nella vita di ogni giorno e non solo riguardo la malattia. Un abbraccio.

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    1. esattamente così, Ale!... anche perchè la "malattia" altro non è che "parentesi" di Vita.
      Bacio...
      Mary

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