lunedì 16 settembre 2013

Una giovialità contagiosa

"... per non finire mai di essere" - RACCONTA LA TUA STORIA
E non solo sembra che rinascono solo le donne... sicuramente sempre Loro, più degli uomini,  preferiscono "raccontarsi". E' un dato che rilevo dal numero di e-mail che arrivano al Nostro indirizzo, quasi tutte di donne che accettano l'invito alla "condivisione" e si mettono a nudo senza riserve.
O quasi...
Come nella storia di oggi, in cui la protagonista parla di sè, accenna solo all'essenziale per quanto riguarda il Suo "percorso oncologico" ma si sofferma soprattutto sulle emozioni e gli "sconvolgimenti" che la malattia Le ha portato.


"Mi chiamo Lina e ho 64 anni... la mia è una storia recente, infatti è in pieno corso e non so neppure come andrà a finire. Il mio ginecologo dice che dobbiamo immaginare di avere a che fare con un mostro gigantesco... per il momento sta lì fermo ma è sempre in agguato. Ora ci basta tenerlo a bada, però se si dovesse muovere allora si dovrà combattere e anche duramente.
Tutto ha avuto inizio due anni fa, con disturbi banali che non sembravano potessero essere sintomi di qualcosa di serio. Comunque mi sottoposi ad una serie di analisi ed esami anche invasivi che portarono alla luce il problema e la relativa gravità. Ovviamente fu un fulmine a ciel sereno, una batosta che mi lasciò tramortita nel vero senso della parola... per più giorni nel parlare non riuscii a mettere insieme che monosillabi strettamente necessari... poi venni fuori da quella specie di torpore anche perchè bisognava avviarsi per un iter doloroso senza garanzie. Per fare un esempio attuale... mi sentivo come una lavoratrice a tempo indeterminato che all'improvviso un bel mattino viene informata che è e sarà precaria non si sa per quanto, e allora non le va più nemmeno di avviarsi al lavoro... vede solo il buio di fronte a sè e vorrebbe fermare il tempo e aspettare... che cosa, non sa.
Nel giro di una settimana venni operata e dopo circa un mese, quando fu noto l'esito dell'esame istologico cominciai la chemioterapia, all'inizio per infusioni ogni due settimane, poi ogni 21 giorni. Al termine degli otto cicli previsti mi sottoposi ai vari controlli e purtroppo i risultati non furono confortanti... i marcatori restavano alti e la TAC rilevò che ancora qualcosa era in circolo. Decisi così di cambiare sede per curarmi, chiesi un consulto e fu deciso di sottopormi ad una terapia sperimentale in compresse, terapia ancora in corso. Intanto sono subentrati altri disturbi alla colonna vertebrale, dolori continui che mi impediscono persino di dormire come le persone normali, infatti la notte la passo su una sedia sdraio, con il risultato che dormo poco o niente e sono sempre stanca. Faccio la terapia del dolore e poichè anche il mio emocromo lascia molto a desiderare, ogni tanto devo fare anche qualche trasfusione. A conclusione... non ho neanche appetito e mangio pochissimo... solo quando vado a Napoli, la città che mi vede ogni tre settimane per la terapia, sembra che tutto si minimizzi, mi torna la voglia di parlare e relazionarmi come un tempo, riesco a mangiare la pizza quasi tutta ed anche quella buonissima pasta e fagioli che solo là sanno fare. Mi piace quella gente, sempre allegra e gioviale, pur con tanti problemi assai cortese e l'aria che si respira. Dicono che è carica di smog... sarà pure ma io non lo sento. Poi torno a casa e con me torna anche la malinconia e tutto il resto, però una cosa ho imparato e mi accompagna ovunque io sia... dare la giusta importanza ad ogni cosa, perciò reputo stupido prendersela per niente, litigare per un puntiglio, mentre ho capito quanto sia importante rispettare la libertà dell'altro.  Ne ero consapevole anche prima, in verità... ma la malattia mi ha privato anche di questo bene, di ciò ne soffro e non vorrei mai che le persone che amo vivessero lo stesso disagio. Sarà per questo che mi lamento poco e spero che in un modo o in un altro tutto finisca presto.
Grazie per aver prestato attenzione al mio racconto..."

Lina non specifica quale tumore l'abbia colpita, del resto ha poca importanza saperlo. E' ancora a combattere, sembra a tratti che non ce la faccia, eppure una piccola risorsa l'ha trovata... ogni 21 giorni, una giovialità contagiosa.

N.B. Invia la Tua storia all'indirizzo e-mail: continuarea@virgilio.it
SCOPRIRE TRA LE RIGHE UNA "VIRGOLA" CHE CAMBIA IL SENSO DEL DISCORSO.

8 commenti:

  1. Avanti sempre cara Mary!!!
    Buona settimana.
    Tomaso

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    1. Sempre sempre, caro Tomaso... sempre e solo avanti.
      Un caro abbraccio...
      Mary

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  2. Incrocio le dita per Lina, e ringrazio Te cara Mary. Un abbraccio e buona settimana.

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    1. Ciao, cara... grazie per tutto e un abbraccio forte forte.

      Mary

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  3. Un abbraccio a Lina e l'augurio di farcela.

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    1. Ciao, Ambra... mi unisco a TE per gli auguri all'Amica Lina.
      Un caro saluto...
      Mary

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  4. E' vero i napoletani hanno un qualcosa di bello, di allegro, di pulito che noi del Nord non conosciamo, forse abituati come siamo alla nebbia, alle piogge, che portano solo tristezza.
    Il Sud è calore, è colori, è sole, è allegria e la trasmette a chiunque. Anche alla nostra amica Lina che, almeno per poche ore assapora la gioiosa vitalità di noi meridionali.
    Scusami cara, mi sono lasciata andare a lodi per il nostro meridione italiano, spesso dimenticato. Ed ho dimenticato la nostra amica. Che si può fare per lei? Non so proprio, se non pregare il buon Dio che l'aiuti a superare questa difficile prova.
    A te e a Lina un baciobacio con abbraccio

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    1. Hai fatto benissimo, cara Anna Maria... sono meridionale e molto legata alla mia terra, per questo mi hai tanto gratificata con le Tue parole.
      Eh già... per Lina possiamo pregare perchè la speranza continui a... esserle amica e non l'abbandoni. E' grazie ad essa, infatti che riesce anche solo per qualche ora a vedere uno spiraglio di salvezza.
      Ti abbraccio...
      Mary

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