martedì 24 settembre 2013

La "signora dei giornali"

Ci sono dei momenti, delle occasioni in cui Tutto appare chiaro e preciso... di ogni cosa o evento i contorni diventano nitidi  e il senso insostituibile e definitivo.
Anche piccole frasi o perifrasi che se vengono apprezzate sul momento, quasi per caso... poi saranno considerate nel tempo e mai dimenticate.
Quando all'inizio di quest'anno sono stata promossa a "volontaria ufficiale" e insieme "dispensatrice di dolcezze", ho preso a girare per il reparto con la mia "scatola"... prima timidamente poi sempre più "sfacciata e sorridente". Offrivo caramelle non solo ai pazienti ma anche agli accompagnatori, a medici e infermiere... erano gradite a Tutti, anche perchè arrivavo all'ora giusta del calo glicemico. All'inizio il mio nome non era noto... una volta sentii un'infermiera che diceva alla collega... "ti senti un po'giù?... è naturale, ci vorrebbe qualcosa di dolce. Ah, aspetta... chiediamo alla signora delle caramelle!"... ed io, alle loro spalle replicai con il mio nome... L'infermiera si scusò ma io non ero intervenuta per correggere, tutt'altro... quell'appellativo mi aveva intenerito e nello stesso tempo insignito d'importanza. Un ruolo... un ruolo preciso che arricchiva di senso e finalità  quello che era stato ed era in essere.
Qualche giorno fa poi... entrata in una stanza mi sono avvicinata con la mia solita scatola ad una paziente... immediatamente questa, aggrottando le sopracciglia mi ha fissato come per dire... ma non ci conosciamo già?! In verità la cosa è stata reciproca perchè anche a me quel viso era noto. E mentre ognuna probabilmente consultava il proprio "archivio" dei ricordi... ecco che esplode lei per prima in un'esclamazione... "la signora dei giornali... TU sei quella che all'altro reparto, là al terzo piano ci portavi i giornali, i biscotti... guarda, puoi non crederci ma Ti ho nominato proprio stamattina, anzi ho chiesto di Te pure qui ma nessuno ha saputo dirmi niente..."
A sentir questo ho sorriso semplicemente però dentro di me era gioia grande... anche se nessuno lì aveva individuato che fossi io, la cosa del resto era più che comprensibile... mi conoscono come la signora delle caramelle!

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