venerdì 8 dicembre 2017

RUGGINE, SPEZIE E PAN DI ZENZERO


Una giornata tersa e senza nuvole, un mercoledì dei Nostri sotto Natale anche se, a parte il freddo pungente, non pare quasi la festa sia già alle porte. L'avevamo programmato da tempo, ma oggi l'invito ad andarci era palese. Al Castello di Limatola che dal 10 novembre al 10 dicembre ospita i mercatini di Natale.
Uno scenario suggestivo per le note gioiose di una festa che suggestiva lo è altrettanto.
Un vero castello con ampia superficie che sorge su una collinetta calcarea da raggiungere a piedi, di origine longobarda e in seguito sviluppatosi in epoca normanna sveva e, soprattutto angioina. Nel periodo rinascimentale assunse le attuali forme di palazzo ducale con corte interna, e fu sede signorile di varie famiglie. Oggi è proprietà privata, prestata ad eventi importanti ed anche per realizzare il sogno di una favola d'amore, perché c'è tutto quel che serve per farsi trasportare in un'altra dimensione.
In questo periodo che precede il Natale, per le strade interne al Castello sono allineate bancarelle allestite in casette di legno tutte uguali, con merce per lo shopping natalizio, oggetti utili e oggettini inutili ma sfiziosi, dolci e torroncini, spezie ed antiquariato di varia specie, in una miscellanea di profumi e colori. In quelle che furono le botteghe dei mestieri, in bella mostra gli abiti e i ricami di Nonna Raffielina, i Presepi nelle campane di vetro, i "corni" portafortuna originali e garantiti. Poi su per le scale, quasi metafora di una salita verso il Natale, all'interno del Castello mentre giù in basso la corte pullula di mercanti, artigiani e compratori.
Il sole filtra attraverso una vetrata che sostituisce il tetto una volta di legno, ceduto all'usura del tempo e alle intemperie. La scena è assai coinvolgente perché molti vivono il ruolo in costume, e forte è il rischio di sentirsi fuori dal tempo in questo Nostro tempo. Ma tant'è che poi ci si rende conto di aver voluto immergersi in un'atmosfera da fiaba, tra cavalieri in armatura, un Jolly che va e viene... sempre lo stesso... presente ovunque, dall'entrata all'uscita, gli zampognari, e tutto ciò che rende questa la festa più bella dell'anno, e riscalda e ristora, compresa la zuppa di legumi alla Baita del Cavaliere.
Una stupenda giornata quindi, di cui porto in ricordo luci nel Cuore e un secchiello coperto di ruggine ammansita, con rametti di agrifoglio e pungitopo, foglie secche speziate, e un finto omino di pan di zenzero, il tutto a profumare e colorare l'ingresso della mia casa.

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