domenica 3 dicembre 2017

LO SPECIALISTA DELLA PERSONA (Il Medico di Medicina Generale, dal medico condotto ad oggi, e verso il domani)


Il Medico di Famiglia e la sua evoluzione al passo con i tempi è stato il tema del Convegno “La Medicina di Famiglia ieri, oggi e domani”, organizzato dalla Onlus “L’Albero della Vita”, svoltosi oggi nel pomeriggio, alle 17,00 presso la sala convegni della Fondazione “Marchese Filippo de Piccolellis”.
I vari interventi si sono susseguiti in forma narrativa, piacevole da ascoltare e facili da ritenere. La figura professionale del Medico di Medicina Generale, a torto troppo spesso sminuita, ne è uscita questa volta decisamente rivalutata nella sua importanza.
Hanno partecipato Maria Ruscillo, vice Presidente de "L'Albero della Vita", i dottori Antonio Rossi, Marcello Menga, Carla Panniello, Antonio Mazzarella, Cristina Romano, e si è analizzato il cambiamento del ruolo e della figura sociale del Professionista Sanitario, da sempre, più vicino ai bisogni delle persone nonché del diverso modo di effettuare l’informazione medico-scientifica.
A margine del convegno, presenti gli autori Giovanni Battista D’Errico e Leonida Iannantuoni, è stato presentato il libro “Il Medico di famiglia: percorso storico dal Medico Condotto ad oggi”, un libro semplice da consultare che si auspica poter intravedere a breve sulla scrivania del proprio medico, non più "medico di base" ma "specialista della persona", che non si limita a curare ma si prende cura dell'assistito. Cosa non facile in quest'epoca soffocata dall'enorme carico burocratico, per cui troppo spesso un paziente perde la Sua identità confusa con la patologia di cui soffre e ancora peggio denominata con un numero. Una volta non era così, il medico non faceva il medico, era medico per passione e vocazione e si assumeva le relative responsabilità. Le visite a domicilio erano una priorità e non con i minuti contati, doveva essere in grado di fronteggiare ogni situazione di emergenza e spesso con il minimo indispensabile a disposizione.
Davvero coinvolgenti le testimonianze dei relatori che hanno riportato episodi, racconti e sunti di interviste fatte ad anziani medici condotti che hanno conservato nel tempo agende, e decine e decine di taccuini con appunti e note riguardanti le persone di cui si prendevano cura. La tecnologia era di là da venire, il computer non esisteva, era tutto più umano, oggi a sentir parlare dei medici di un tempo pare ascoltare una fiaba, eppure era esercitare "scienza" anche allora, a tratti con le connotazioni di "arte" perché non perdeva di vista l'animo umano.
Qualche professionista però c'è ancora, che con grande impegno si dedica e non sbriga frettolosamente, guarda negli occhi e ascolta, e fino alla fine accompagna, anche quando non c'è più niente da fare. Perché in realtà è allora che il medico mostra la propria valenza, oltre la diagnosi ed ogni prescrizione.

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