venerdì 31 marzo 2017

POLICROMIE DIVINE


Oggi sono ripresi i Nostri Mercoledì, dopo un fermo obbligato a causa di un'influenza di fine stagione. L'abbiamo presa entrambi, solidali in tutto. Stamani sia pure un po' a rilento, abbiamo deciso che era ora di ricominciare. La giornata si presentava buona, e poi rinviando si correva il rischio di impigrirci, rinviare a chissà quando, perciò... forza e coraggio, e... via!
Era rimasto in sospeso un progetto, l'idea di raggiungere località da mozzare il fiato, mio marito c'era già stato in avanscoperta e mi prometteva una sorpresa... Sono sicuro che resterai a bocca aperta, ripeteva.
E in questi giorni continuava a parlarmi di Dolomiti, volo d'angelo, aria pulita, paesi addossati a cime elevate.
Noi, alle Dolomiti, quelle note non siamo mai stati, le abbiamo viste fino a questo momento solo in cartolina o in qualche video. Naturalmente, prima o poi c'andremo, però quello che ho visto oggi credo sia valso come ottimo "surrogato emotivo" che ha compensato la curiosità, il desiderio di stupore che nella vita ogni tanto non può mancare.
Mi riferisco alle Piccole Dolomiti Lucane, e ai paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa, in provincia di Potenza. Siamo tornati alla grande in attività, spingendoci abbastanza nel territorio, due ore d'auto con tanti limiti di velocità da osservare, per strade un tantino tortuose, tornanti ed erte salite. Ma ne è valsa davvero la pena.
Dopo Brindisi di montagna, solo visto da lontano, è stato Castelmezzano a presentarsi alla vista, all'improvviso, quasi ai piedi, ma comunque dislocato su livelli di terreno degradanti, di vette da guardare a naso in su. Sicuramente ce ne saranno di più elevate, ma per Noi abituati ai dolci dorsali dell'Appennino, già queste mozzano il respiro. Ed hai la sensazione, la certezza che non può non esistere un "alto Fattore" a dirigere e guidare la mano della Natura. Montagne che sembrano modellate a colpi sapienti di scalpello, fusione perfetta di stili d'arte senza tempo. E poi la vista dell'insieme... tutto perfetto.
Massicci accartocciati dal colore brunito e macchie verdeggianti, case dai muri di colore giallo vivo o sbiadito dal tempo e tetti rossi, e alberi in fiore che a tratti velano il paesaggio in trasparenza. Qui davvero si prova l'emozione di essere fuori da ogni epoca. La gente non ti ignora, saluta persino col sorriso, chiede se per caso hai bisogno di qualcosa.
Ti invita a sedere per prendere il sole in un piccolo spiazzo dove al centro troneggia rassicurante la statua di San Pio. E' tutto tranquillo, ogni cosa al suo posto. E su nel cielo persino è pronto per la stagione che verrà il percorso dell'Angelo, un volo che unisce i due paesi, in cui potrà cimentarsi Chi vuole. Tra Cielo e terra, quasi "a miracol mostrare".

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