lunedì 6 marzo 2017

GRIGIO PERLA


Talvolta si può cambiare, resta però la sostanza. Dipende da quanto si è flessibili, e dalla velocità di adattamento, così alla fine si scopre che fare una cosa diversa in un giorno sempre uguale a se stesso, può risultare persino meglio.
E oggi è stata domenica come fosse un mercoledì, uno dei "Nostri", quando chiudiamo porta e pensieri alle spalle e andiamo dove ci conduce la "voglia del Presente", la gioia di un momento.
Il prossimo mercoledì che è pure l'8 marzo, c'è un impegno importante, di quelli a cui non posso né voglio rinunciare. E' un doppio anniversario, qualcosa da celebrare ma anche il "Nostro appuntamento" lo è, per una "complicità" da salvaguardare. Quindi non si pensa due volte, non si discute. Si parte.
Speravamo in un spicchio di azzurro, ci saremmo dovuti accontentare invece di un cielo grigio perla con scroscio finale, perché le previsioni per la giornata odierna non erano affatto buone, e stamattina ne abbiamo avuto la conferma.
Allora... dove si va?
Sono giorni questi in cui per la mente gira una parola, un nome... Agata. La Santa, l'Associazione... già, ma anche un paese alla mia città assai vicino. Sant'Agata di Puglia. Ottima idea, meglio non allontanarsi troppo, se proprio il tempo dovesse mettersi al peggio si fa in fretta a tornare indietro.
Un paesaggio suggestivo lungo la strada, non solo pale eoliche per fortuna, ma pure numerosi alberi in fiore. Poco più di mezz'ora d'auto e siamo arrivati a destinazione. In una piazza semi deserta, sotto un cielo plumbeo che fa scordare che è quasi primavera, anche se tra tanti rami secchi qualche accenno si scorge. Un cane, sempre lo stesso ci taglia più volte la strada mentre un altro cerca la posizione giusta per sonnecchiare.
A metà mattinata il paese intero pare essere ancora addormentato. Si ode il gracchiare dei corvi e il motore rauco di un tre ruote che trasporta ceppi per il camino.
Mettono che da oggi tornerà il freddo... ci dice un uomo del posto, uscito in fretta sulla soglia di casa... noi qua siamo sempre pronti ed attrezzati. Sapete, quest'inverno sono scoppiati i tubi, a me no perché ho trovato il sistema.
E ci ha indicato un divano, neanche malandato, posto davanti ad una lunga tubatura. Su un bracciolo dormiva un grosso gatto marrone...
Sapete, serve due volte. A me e ai gatti del paese, vengono qui a fare salotto.
Ed è scoppiato a ridere, e avrebbe continuato a far salotto pure lui con l'intenzione di continuare la chiacchierata, a lungo e chissà fino a quando, se non l'avessero chiamato dall'interno.
Però è comprensibile, gli abitanti qui sono talmente pochi, le facce che si incontrano sempre le stesse, che ormai si sono detti tutto. E allora di nuovo che ci può essere? Trovare "due per caso" che girano una domenica mattina col naso in su cercando uno spicchio d'azzurro sul paese semi addormentato.

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