martedì 17 ottobre 2017

TUTTO IL MONDO CONTRO


Secondo appuntamento col gruppo di auto mutuo aiuto, stavolta strutturato secondo le regole, seduti in circolo per poter ascoltare bene e guardarsi meglio.
Tema del giorno: la Rabbia. Emozione da imparare a gestire, incanalare in modo da ricavarne una risorsa.
La rabbia riguarda da vicino la malattia, soprattutto nel suo immediato, già al momento della diagnosi e prima del percorso vero e proprio. E' preceduta solo e per breve tempo dalla "negazione", quando il paziente rifiuta la verità e ritiene impossibile avere quella malattia.
Chissà... e se fosse? Ma no... è impossibile.
Poi viene accertata, ed è il momento della frase comune a molti. Perché proprio a me?
Manco si appartenesse ad una specie intoccabile, invulnerabile, indispensabile in tutto e a Tutti. Al di sopra di tutto e Tutti.
E' in questa fase in cui iniziano a manifestarsi emozioni forti che esplodono in ogni direzione, a partire dall'ambito familiare e poi intorno, a vasto raggio. Tutto il mondo contro.
E' che non ci si capacita che fino a poco prima la vita possa essere stata sotto controllo e facilmente gestita, come non dovesse finire mai, poi un giorno qualunque tanto simile ad altri, scoppia la "bomba", avviene un "terremoto" che cambia ordine alle cose, priorità, ottica, ed è un totale sconvolgimento prima che l'istinto di sopravvivenza ripristini la lucidità, indispensabile all'adattamento.
Vista così, la rabbia appare come emozione negativa, mentre non lo è necessariamente, tenendo conto che è presente fin dalla nascita. Ha la funzione di attivare risposte protettive, difensive e di sopravvivenza, ed appartiene all'uomo come all'animale. D'altro canto però, e possiamo constatarlo dalle varie esperienze ascoltate, è fonte di molte difficoltà e di problemi soprattutto nella sfera relazionale.
La delusione di non sentirsi accolti in un momento di particolare fragilità, la frustrazione di vedere che nonostante gli sforzi non si è più quelli di prima, procurano senso di disagio, fastidio per essere dipendenti dagli altri, una latente inadeguatezza che possono generare isolamento e carico eccessivo.
Ansia continua e ingestibile, irritabilità, paura del futuro minacciato dall'ossessione della morte come "stop" forzato a tutti i progetti, una violenza alla propria persona.
L'esasperazione della lucidità porta come conseguenza la perdita della fede come della fiducia persino negli affetti più cari, considerati completamente indifferenti ed egoisti, presi come sono dal vortice inutile delle proprie "cose".

2 commenti:

  1. Cronaca minuto per minuto ineccepibile.
    Son felice di aver capito di avere bisogno di aiuto e di averlo chiesto.
    Si impara a vivere.

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    1. Esperienze di forte crescita, cara Sandra...
      Un abbraccio.

      Mary

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