giovedì 19 ottobre 2017

IL TRULLETTO DELLA FANTASIA



Nessuno ci crederà, ma ad Alberobello non ero mai stata. L'avevo vista in cartolina sotto il sole cocente d'estate, coi mandorli in fiore, i trulli innevati, ma solo in un tiepido mercoledì d'autunno mi sarei ritrovata in quella realtà che la rappresenta in modo unico e indimenticabile. Un po' come dire dalla realtà alla fantasia.
Quasi duecento chilometri da dove vivo, ma alla fine ne è valsa la pena.
Già qualche trullo isolato sulla via subito dopo Putignano, poi un paio di "distrazioni" del tom tom, e finalmente... i trulli. Di pietra bianca, coi tetti a cono e i pinnacoli tutti diversi. Le stradine strette simili a corridoi di un'unica casa, e su nel cielo pois di fiocchi di cotone. Sembrava essere capitati sul set dell'ultimo film dei Puffi, cartoni ed esseri umani, simbiosi perfetta, armonia o magica realtà.
Da un tetto all'altro un gran pavese fatto di bucato steso ad asciugare, tra due casette un gatto in posa a farsi fotografare, e nell'aria un profumo che non si può spiegare. Odore di lavanda misto a quello di cera per pavimenti, e in effetti le "chianghe" di cui lastricate sono le vie sembrano proprio tirate a lucido, non scivolose ma brillanti. Davvero un bel paese. Tutto un trullo.
Negozi, ristoranti, bar, gelaterie, praticamente... trulli. Abbiamo fatto shopping di trulli nei trulli, sorseggiato rosolio di mandorlatte e di melone, versato da bottiglie a forma di... e non lo ripeto, perché tanto la cosa è scontata. Persino la chiesa di Sant'Antonio è in un trullo, ed è raccoglimento e bellezza insieme, situata di fronte alla villa comunale, lontana un po' dal frastuono generale...
Eh, oggi siete fortunati... giornata buona e poca gente...
Poca gente? Ma se era pieno di turisti tedeschi in tenuta standard quattro stagioni!? Già, in piena stagione sarà stato anche peggio, nonostante i prezzi tutt'altro che modici... peggio per gli "ospiti" e meglio per la gente del posto che aspetta davanti ai trulli e invita, e spera per le proprie casse un anno pieno e ricco. Standard quattro stagioni, appunto.

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