lunedì 9 ottobre 2017

COMPAGNI DI STANCHEZZA


Mi trovo su questa strada, e non scelgo altre per arrivare al noto traguardo.
Mi ci sono ritrovata per caso dopo la necessità, e poi appassionata.
Non mi piace essere spettatrice della sofferenza altrui, e per questo cerco di "affiancare" per "sfiancarla" e ridurla a metà o almeno in parte. E così soffriamo di meno, Noi... Lui o Lei ed io, compagni di stanchezza, quando diventa troppo pesante il fardello, gravosi i pensieri, e fa paura immaginare il domani.
Entro in punta di piedi, senza fare troppe domande, mi è sufficiente ciò che vedo e il poco che mi dicono. Il Dolore non ha gradi né stadiazioni, come non esiste un tumore da "primo posto" per gravità od altro, sempre merita rispetto, vicinanza e aiuto. Non ho in tasca la "panacea di tutti i mali", porto me stessa e la volontà di "accompagnare" nel bene e nel male, entro quello spazio ed oltre, fuori per continuare.
Questo è il mio essere una volontaria, termine che non mi piace molto, perché pare piccarsi di una professionalità, che se pur necessaria per serietà, poco riguarda il Cuore. Comunque... io mi comporto così, ma forse perché tale sono anche nella vita di tutti i giorni, pregi e difetti compresi.
Dimentico una cosa importante, una mia strategia. All'epoca l'adottai per far venir fuori, "partorire" la nuova me stessa. Stimolare le emozioni. Imparai alla grande, e oggi sono quel che sono, e qualcuno mi affianca e poi mi ringrazia, indegnamente giacché Tutti sono capaci di emozioni...
"Beh, a volte ripenso alla mia vita. Ho studiato, facevo doposcuola, avevo tutto, non mi mancava niente apparentemente. Un giorno d'estate venne a bussarmi una notizia che nessuno vorrebbe sentire mai. Da quel giorno la mia vita cambiò. Tutto mi apparve diverso, più nitido quasi per assurdo. Ho visto la mia piccolezza, il bisogno di affetto, l'accettare con serenità alcuni limiti. La sofferenza mi ha fatto muovere il cuore verso Dio.
Molti amici non ci sono più, io ho avuto la fortuna di esserci ancora. Quando faccio la terapia a volte mi capita di stare un po' male, ma quando il giorno dopo mi riprendo, mi sento rinata, emozionata come un bambino per aver conquistato un pezzetto di salute. Tutto sembra splendere d'infinita luce intorno a me e mi sento avvolta da un amore smisurato per merito di questa esperienza di vita straordinaria. Così ho capito che non avevo tutto, mi mancava questo evento che ha dato un vero senso alla mia vita. Anche se è molto faticoso. Però chiudo gli occhi e mi piace gustare, attimo per attimo il profumo della vita che diventa infinito. Afferro tra le mani e il mio cuore qualunque cosa venga a contatto con me, perché tutto è meraviglioso. Il sole che tramonta, il cielo che diventa grigio, la sera che cala, il vento che sfiora il viso, il profumo di un bambino, la carezza di un amico... ma se ho tutto questo, di cosa posso lamentarmi? La sera appoggio la testa sul cuscino quasi ricevessi una carezza dallo stesso, e col cuore ricolmo di pace attendo l'alba per riempirmi gli occhi, la mente e l'animo ancora di tante bellezze".
L. S.
Ecco... compagni di stanchezza ... compagni di sensazioni ed emozioni.
Nulla è da scartare mai. Neppure la "malattia".

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