domenica 28 maggio 2017

QUANDO IL PENSIERO VOLA


Ed è una bella sensazione. Simile a quella ricca di gratitudine dopo aver fatto tanta strada, sentire stanchezza ma solo un po', fermarsi e ricordare i pensieri che furono prima di cominciare.
Sarà l'approssimarsi dei controlli o magari forse no, ora basta una parola, un accenno di melodia o solo un profumo perché io torni indietro e possa ricordare quando cominciai a crescere e prepararmi per l' "ultimo tratto di strada". Con l'augurio che durasse il più a lungo possibile per poter acquisirne completa consapevolezza.
Qualche giorno fa mi è stata regalata una frase che ha avuto l'effetto di un raggio di sole, prepotente che squarcia di colpo la nube più nera. Il cielo intorno resta grigio ma quel "punto di luce" comunque fa da riferimento. Importante.
Sai, io alla morte ci penso davvero raramente, però quando succede e cerco di immaginare come sarà, mi dico... non sono e non sarò la prima né l'ultima, da sempre si muore. Ce l'hanno fatta in tanti, ce la farò anch'io.
Questo mi è stato detto solo un paio di giorni fa, quel "farcela" sembra una contraddizione con la "fine", eppure non lo è, perché ci vuole un bel coraggio non tanto a morire ma quanto accettarne l'idea. Che fisicità non sia più, occhi non possano vedere, mani accarezzare. Che il Cuore sia fermo per sempre. Davvero ci vuole forza per andare oltre quello che pare sia solo possibile e naturale.
Eppure anche Chi non si è mai creduto all'altezza di tanto, riesce. Perché ha visto in un momento che mai avrebbe pensato, l'opportunità unica di capire tutto quanto. La Vita e la Morte insieme, l'unione naturale di due punti... l'inizio e la fine di un cerchio ideale. Per questo alcuna paura.
Così ascoltando una frase ho ricordato quando a metà percorso anch'io dissi più o meno la stessa cosa al medico.
Ho superato lo stupore e lo sbigottimento, la paura e l'angoscia. Ho capito finalmente la Vita, sto imparando a morire.

1 commento: