martedì 10 marzo 2015

NELLA SUA ESSENZA... DONNA

Emoticon heart 
Un referto tra le mani e tante lacrime negli occhi... tante davvero da far pensare di aver letto male.
Avevo letto bene, purtroppo.
Era un 8 marzo... che casualità! Celebrare il giorno della "festa della Donna" salutando, indesiderato ospite, un tumore al seno. Il danno e la beffa.
Sono passati esattamente cinque anni da allora, e se provo a rivivere il tutto e a rivedere la mia persona nel suo insieme, non mi riconosco. Non la riconosco neanche se vado ancora indietro, ad anni prima quando mai avrei pensato di ammalarmi di cancro.
Timida... timorosa... per niente autonoma avevo rinunciato agli studi universitari gettando vigliaccamente la spugna. Mi ero convinta che avrei potuto essere solo moglie e madre... vivere di riflesso all'ombra di un uomo.
Ogni tanto sentivo ribollire qualcosa dentro, ma poi ci pensavano gli altri a spegnere ogni fiammella. Erano per me solo "fuochi fatui".
Ripensandoci oggi mi viene proprio da ridere...
Troppo tardi per recuperare in un senso, comprendo però quanto... tolto il "peggio"... la malattia mi abbia regalato.
L'affermazione di me stessa, una sorta di autodeterminazione come persona.
Perché una donna è prima questo... una persona, con la Sua dignità e la giusta aspirazione di essere apprezzata per se stessa, le Sue capacità e modo di relazionarsi. Basterebbe già questo per gratificarla, se poi c'è il lavoro che la mette al pari di un uomo può ben dire... Vivo per me... Basto a me stessa... per opere e in pensieri.
La rinascita mi ha visto appassionare a letture con la Donna come protagonista.
Da Ibsen a Sibilla Aleramo, a Alda Merini e De Souza.... dal teatro alla narrativa, non tralasciando la poesia...
*"Povera vita, meschina e buia, alla cui conservazione tutti tenevan tanto! Tutti si accontentavano: mio marito, il dottore, mio padre, i socialisti come i preti, le vergini come le meretrici. Ognuno portava la sua menzogna, rassegnatamente. Le rivolte individuali erano sterili o dannose, quelle collettive troppo deboli ancora, ridicole quasi, di fronte alla paurosa grandezza del nostro atterrare."
*"... per quello che siamo, per la volontà di tramandare più nobile e più bella in essi la vita, devono esserci grati i figli, non perché, dopo averli ciecamente suscitati dal nulla, rinunziamo ad essere noi stessi."
**( gli asterischi riportano a brani tratti da "Una donna" di Sibilla Aleramo.)
CI SONO DONNE...
E poi ci sono le donne donne.
Amale vestite, che a spogliarsi son brave tutte.
Amale indifese e senza trucco, perché non sai
quanto gli occhi di una donna possono trovare
scudo dietro un velo di mascara.
Amale addormentate, un po' ammaccate quando il sonno le stropiccia.
Amale sapendo che non ne hanno bisogno: sanno bastare a se stesse.
Ma appunto per questo, sapranno amare te come nessuna prima di loro.
- Alda Merini -
DONNA
Nel tuo esserci l'incanto dell'essere.
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio di essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell'indifferenza,
della discriminazione, dell'oppressione...
in te l'amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l'affetto più puro
che mi fa uomo!
- Eliomar Ribeiro De Souza -
Una donna può essere moglie e madre ma non deve sentirsi solo tale, finirebbe frustrata e in quanto tale la Sua condizione peserebbe sull'intera famiglia e in particolare proprio sui figli, più deboli e delicati... da proteggere ed amare...
Una donna, nella Sua essenza supera ogni atavico retaggio, qualsiasi specie di schiavitù... non ha bisogno di dimostrare nulla, ha in sé le peculiarità per essere la persona che desidera.
E' una Donna... con l'orgoglio di esserlo.

3 commenti:

  1. E dobbiamo davvero essere orgogliose di noi stesse e tu ancora di più per questo percorso di guerra che hai affrontato a testa alta

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  2. Grazie, Paola... ma il mio cammino non è di certo assai più difficoltoso di tanti altri.
    Un grande abbraccio...

    Mary

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    1. No, certo, infatti tutte dobbiamo essere orgogliose di come affrontiamo le difficoltà, però tu hai una marcia in più, ciao!

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