venerdì 22 settembre 2017

UN POSTO PER LA SPERANZA


Nel pomeriggio ho avuto un momento di sfogo, lo confesso... mi sono lasciata andare e poi... poi sono stata meglio. Condividere serve anche a questo, liberare Cuore e mente dai fardelli troppo pesanti che impedirebbero di proseguire, e Noi non possiamo permettercelo.
Qualcuno sarà rimasto stupito, Altri magari si saranno preoccupati, Chi mi conosce, invece sa, è consapevole che io sono così, vera e che non mi piace passare per Wonder Woman a tutti costi, forte ad oltranza, dura dal Cuore tenero secondo le occasioni.
Il mio atteggiamento è uguale per Tutti, cerco di non lasciar trasparire del tutto ciò che provo, ma a volte mi spiazza la "dolce trasparenza" che soffre, a tratti si ribella, e poi inaspettatamente sconfina.
Resto senza parole. Anche se fino a poco prima mi ero sentita sicura ed inattaccabile, pure troppo e poi ho dovuto accettare questo limite. E' reale e certo, non si può tutto, di ciò sono consapevole ma non mi arrendo perché sono convinta che se a me è impossibile agire per cambiare il corso delle cose, mi sarà almeno concessa l'opportunità di migliorarle, e non solo per me.
Sono in stand by... continuo a ripetere per non perdere l'abitudine, ci penso e poi allontano con un brivido l'idea, ci torno più volte e quando alla fine mi dico... e se fosse?!... allora mi abbandono alla Speranza, non potrà tradirmi, non deve... e non solo me.
Giornata forte è stata l'odierna, pesante dal punto di vista emotivo e pressante. La dignità e la discrezione nel dolore suscitano in me tanta tenerezza, ascoltarne il racconto mi riporta indietro nel tempo, quando bambina mi ammalavo ed avevo la febbre...
Che ti senti?... mi si chiedeva, ed io davo per risposta qualcosa che non finiva più. Era tutto vero, ma cercavo conforto ed attenzione, perciò piangevo sommessamente per avere una certezza in più. Essere amata a tal punto da guarire in fretta, che fosse possibile o meno, mi era dovuto per Amore.
Allora perché mi consolassi arrivava sempre qualche piccolo dono... le caramelle di zucchero fatte in casa nella scatola che era stata delle mentine, una bambolina. Era speranza realizzata perché subito mi sentivo meglio, anzi bene.
Oggi sublimo questi ricordi, me ne faccio ausilio quando vengono meno le parole, tante. Parlano per me i "fiocchi" nel nuovo cestino da casa delle bambole.

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